🔴 CROLLO DEL PONTE DI GENOVA – I VERTICI DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA SAPEVANO!! La prova più importante, quella che per l’accusa…

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🔴 CROLLO DEL PONTE DI GENOVA – I VERTICI DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA SAPEVANO!!

La prova più importante, quella che per l’accusa dimostra come i vertici di Autostrade per l’Italia fossero consapevoli del degrado del Ponte Morandi, è racchiusa in 42 audio. Si tratta di registrazioni di riunioni riservate, avvenute fra il 2016 e il 2017, di durata che varia da 1 a 2 ore l’una.

Il consigliere Gregorio Mammì commenta:
“Provate ad immaginare di avere
42 registrazioni audio di riunioni riservate!
E di essere uno dei pm di Genova che sta indagando sulla strage.

La tensione era tale che due dirigenti di Spea (società del gruppo Atlantia che effettuava i controlli) registravano i manager di Autostrade, abitudine che si è trasformata in un’arma per la magistratura (i file sono stati trovati durante le perquisizioni).

“I VERTICI DI AUTOSTRADA SAPEVANO‼”.
È l’impianto accusatorio e si ha a disposizione una fotografia dei due anni precedenti e conversazioni in cui si fa riferimento alla corrosione dei cavi, alla perdita di tensione dei tiranti, alla necessità di intervenire in modo urgente e di velocizzare i lavori di ristrutturazione rinviati per oltre 3 anni.

In una delle intercettazioni clou Donferri (braccio destro di Castellucci) spinge per fare “abbassare” i voti dei report sui viadotti: più un valore è alto, e più è urgente la manutenzione da fare. Fino al limite di 70, soglia che impone la chiusura: “Ma che sono tutti questi 50? – dice Donferri – me li dovette toglie tutti. Adesso li riscrivete e fate Pescara a 40, perché il danno di immagine è un problema di governance”.

Sull’argomento interviene un altro dirigente Aspi, Gianni Marrone: “La realtà dei voti la so che è sottostimata, ma non lo so da adesso, lo so da parecchio”. Risposta di Donferri: “Allora, scusame un attimo, mo’ fama finta de niente … perché se è sottostimata e qualcuno non ti ha messo in evidenza ‘sti errori .. vaffanculo”.

Donferri, riprende i tecnici di Spea che rivedono i voti al rialzo: “Me fai alzà i voti? Che cazzo fai alzà? Ma sei scemo?”.

Le registrazioni hanno portato all’apertura di una nuova inchiesta della Procura di Firenze sui falsi report. Per il gip “l’obiettivo primario dei tecnici non era fornire la risposta tecnicamente corretta, ma far sì che sulla carta tutto fosse coerente, disinteressandosi alla realtà fattuale, lavorando alacremente per fornire dati quanto più incompleti al Ministero”.

Tutto per soldi.
Ma i soldi non valgono nemmeno un’unghia delle 43 vittime”.

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Fonte MoVimento 5 Stelle Lombardia on Facebook

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