🔴 SALVINI È RADIOATTIVO Doveva essere l’occasione per dimostrare l’unità del centrodestra, riunito a Milano in sostegno del ca…

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🔴 SALVINI È RADIOATTIVO

Doveva essere l’occasione per dimostrare l’unità del centrodestra, riunito a Milano in sostegno del candidato sindaco Luca Bernardo. E invece l’evento di ieri mattina allo Starhotel Business Place si rivela un fallimento: Matteo Salvini e Giorgia Meloni non si incrociano nemmeno e Bernardo chiude la campagna elettorale senza una foto di coalizione. Pessimo segnale per Matteo, ieri deriso da Silvio Berlusconi alla Stampa (“L’incarico a Salvini o Meloni? Non scherziamo”, ha detto in una intervista da cui Forza Italia ha preso le distanze) e ultimamente snobbato pure da molti suoi candidati sindaci.

Ieri Lega, FdI, Forza Italia, i Popolari di Maurizio Lupi e i Liberali di Francesco Patamia si erano messi d’accordo per una conferenza stampa fissata per le 10 e mezza. Il minimo sindacale per salvare le apparenze e concedere una photo opportunity a Bernardo e ai leader. In teoria.

I primi ad arrivare sono Antonio Tajani, Lupi e La Russa. Poi, già in ritardo, ecco Salvini. Parla per un quarto d’ora ai giornalisti e, quando sono già le 11, si sposta dentro l’albergo per iniziare la conferenza. Problema: la Meloni ancora non c’è. I presenti si schierano per una foto ma domina l’imbarazzo. Lupi cerca con lo sguardo La Russa: “Ma Giorgia arriva?”. Lui però allarga le braccia: “L’aereo ha tardato, è atterrata adesso”. Salvini ha fretta: “Ragazzi, tra dieci minuti devo andare, ho il treno per Roma alle 11 e 26”.

Si comincia così, con una sedia vuota accanto a Bernardo e con Salvini che condensa quattro o cinque spot e poi inizia a guardare l’orologio. Prende la parola Tajani, mago di comicità involontaria: “Questa è la dimostrazione plastica dell’unità del centrodestra”. La Russa cerca di tranquillizzare Matteo e assicura che “Giorgia arriverà tra un paio di minuti”. Ma è tardi: Salvini fa un cenno ai suoi e se ne va: “Ho già saltato due appuntamenti, non posso rimandare”. A provocare l’incidente diplomatico sono i comizi a Mentana (ore 15) e Frascati (ore 16), ritenuti irrinunciabili.

Quando arriva, Meloni dà la colpa “ai problemi di Alitalia”. Solo questo? “Vi prego di non fare mistificazioni, perché se non avessimo voluto fare un evento insieme non l’avremmo organizzato. Il mio è un semplice ritardo, andate a vedere a che ora è arrivato il volo da Roma che mi avrebbe consentito di essere qui per le 11”. In effetti il volo AZ 2022 Fiumicino-Linate – quello della Meloni – accumula 20 minuti di ritardo, ma anche qualora fosse stato puntuale sarebbe atterrato alle 10.40. Difficile quindi immaginare grossi convenevoli tra i due leader, visto anche il tempo necessario per raggiungere l’hotel.

Poche ore dopo il mancato saluto, comunque, Salvini e Meloni minimizzano: “Nessuna polemica e zero tensioni: non è stato possibile salutarci per banali imprevisti con gli orari di treno e aereo. Saremo insieme già domani (oggi, ndr) a Roma. Il centrodestra è compatto”.

Sarà. Ma oltre ai guai con FdI Salvini ha pure un problema con parecchi dei suoi candidati. Negli ultimi giorni diversi aspiranti sindaci hanno preferito non farsi vedere accanto al leghista: a Bologna Fabio Battistini si è rifiutato di seguire Salvini al Pilastro – il quartiere della celebre “citofonata” a caccia di spacciatori – ; a Torino Paolo Damilano non si è presentato al comizio del fu “Capitano” e oggi chiuderà con Giancarlo Giorgetti; a Napoli Catello Maresca ha chiesto alla Lega di stare alla larga. Resta allora Roma, dove oggi la destra dovrebbe sostenere unita Enrico Michetti. A meno di nuovi imprevisti.

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Fonte Raffaele Erba Portavoce M5S Regione Lombardia on Facebook

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