📰 Da così a così in meno di otto ore: tanto è durata, ieri, l’alta intensità dello scontro del leader della Lega, Matteo Salvini, sul rifinanziamento del Reddito di cittadinanza. Alle 8.55 del mattino, riferendosi alla discussione che ci sarebbe stata in Consiglio dei ministri da lì a poco aveva ostentato intransigenza dura e pura: “Rifinanziare il Reddito di cittadinanza? No, va dato a chi non può lavorare, va ridiscusso da cima a fondo”. Alle 16, nonostante l’asse con Italia Viva, ha dovuto abbassare i toni e borbottare che “è cosa su cui dovremmo intervenire l’anno prossimo”.
In mezzo c’è stato il Consiglio dei ministri per approvare il decreto fiscale che conteneva proprio il rifinanziamento del reddito e una telefonata tra il premier Mario Draghi e Salvini, in cui quest’ultimo ha ribadito la posizione della Lega. I ministri dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti (Lega), della Funzione Pubblica Renato Brunetta (FI) e per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti (Iv) hanno infatti chiesto di modificare la bozza con i 200 milioni aggiuntivi per garantirne le copertura fino a fine anno, il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli (M5s) e quello del Lavoro Andrea Orlando (Pd), ma anche Draghi lo hanno invece confermato. Sarà la manovra, ha detto il premier, la sede per discuterne (già da lunedì) lavorando sulle politiche attive.
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Fonte Marco Fumagalli M5S Lombardia on Facebook