🟦 LA PANDEMIA HA RESO INDISPENSABILE LA TELEMEDICINA L’approccio nei confronti dell’assistenza medica è sempre più in evoluzion…

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🟦 LA PANDEMIA HA RESO INDISPENSABILE LA TELEMEDICINA

L’approccio nei confronti dell’assistenza medica è sempre più in evoluzione e il ricorso alla telemedicina è fondamentale per garantire la continuità assistenziale.

Come in altri campi della sanità però la differenza è data dalla gestione che deve essere mantenuta pubblica e garantire che i nostri dati sanitari non diventino merce per il business dei colossi informatici.

📰 Da molti anni la Ue sostiene strategie e piani d’azione sulla sanità elettronica, il più recente dei quali ha coperto il periodo 2012-20. Sulla base dell’attuale direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera, gli Stati membri collaborano attraverso una rete volontaria che collega le autorità nazionali responsabili dell’eHealth. Tra le sei priorità della Commissione Ue per il periodo 2019-24 c’è la trasformazione digitale della sanità e dell’assistenza, per mettere in comune i dati sanitari in tutta Europa. Più di recente la Ue ha presentato il piano Eu4Health 2021-27, investendo 5,1 miliardi in risposta alla pandemia. Tra gli ambiti di intervento del piano c’è anche la trasformazione digitale dei sistemi sanitari. Gli obiettivi decennali di Bruxelles includono la digitalizzazione dei servizi pubblici entro il 2030, per dare accesso online ai loro fascicoli sanitari digitali a tutti i cittadini. A questo scopo, la Commissione sta lavorando per migliorare l’interoperabilità transfrontaliera dei fascicoli sanitari digitali. Su questo fronte, oltre ai fondi strutturali gli strumenti di finanziamento dedicati alla salute digitale comprendono il piano europeo Horizon 2020, il Programma per l’Europa digitale, Eu4Health e i finanziamenti allo Strumento di ripresa e resilienza (Recovery and Resilience Facility) che è il cuore del programma Next- Generation Eu per il rilancio postpandemico.

MA IL TRASFERIMENTO dei dati sanitari personali sta alimentando il dibattito su chi li possiede e controlla: il paziente, l’operatore sanitario, lo Stato o le aziende che li raccolgono? La condivisione di dati sensibili solleva forti interrogativi sul diritto alla privacy. Preoccupazioni condivise dai parlamentari di Strasburgo: nella sua risoluzione del 18 dicembre 2019 sulla trasformazione digitale della sanità e dell’assistenza nel mercato unico digitale, il Parlamento europeo ha sottolineato la necessità di tenere pienamente conto della riservatezza, della sicurezza e dell’accuratezza dei dati sanitari e di integrare le esigenze dei pazienti nell’attuazione delle componenti sanitarie digitali.
Il Parlamento europeo ha inoltre sottolineato l’importanza del rispetto della legislazione dell’Unione Europea sulla protezione dei dati come prerequisito per la trasformazione digitale della sanità. Gli interessi in agguato infatti sono fortissimi, come anche gli attacchi sempre più frequenti da parte degli hacker.

L’articolo completo su Il Fatto Quotidiano di oggi

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Fonte Marco Fumagalli M5S Lombardia on Facebook

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