Auspico un Ministero Contro il Disagio Sociale

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Senza aggiungere troppe parole, riporto la definizione di WikiPedia.

Da Educatore professionale ritengo che non si possa prescindere dal prendere in considerazione che questa sia la principale causa dei disagi di tutti gli Italiani, quelli che ci portano a fare la guerra tra poveri, che non ci fanno considerare il fatto che i veri problemi nascono essenzialmente da una netta ed indiscriminata disparità economica.

Purtroppo ci hanno allevati a prendercela con chi ha più difficoltà di noi. Ci si incazza di più con l’immigrato che con Briatore.

Ci hanno allenati a ritenere più criminale un “negro” che spaccia che un delinquente (ricco e mantenuto dal vitalizio) come Vittorio Sgarbi.

Allora auspico un Ministero Contro il Disagio Sociale che abbia il compito di evidenziare le fonti delle disparità ed individui le cause di malesseri che inducono a gesti estremi disperati.

Tale ministero deve far capo a reali professionisti del disagio, quindi ad operatori sul campo, di Comunità per tossicodipendenti, comunità per malati psichiatrici, Educatori di strada, Educatori carcerari, Educatori di accoglienza degli immigrati, e non ai soliti pedagoghi seduti in cattedra che pontificano solo attraverso la lettura o la stesura di testi tanto teorici quanto inutili.

Io credo che il Movimento 5 Stelle possa essere sensibile a tale argomento e io farò di tutto affinché lo sia.

Cos’è il disagio sociale?

Emarginazione (astratto di emarginare, in origine termine burocratico col significato di “annotare sui margini”, e poi, in generale, “porre ai margini”) è uno status o condizione, individuale o collettivo, di esclusione dai rapporti sociali, e può giungere fino alla negazione dei diritti civili.

Nozione sociologica e psicologica

La marginalità è quindi uno Status sociale nel quale un soggetto viene collocato a causa dei suoi comportamenti devianti o a causa dei pregiudizi sociali che le sue particolari caratteristiche o condizioni scatenano nella collettività. Si arriva a una tale condizione, difficilmente mutabile, attraverso un processo di emarginazione, che si attua tramite la stigmatizzazione e l’allontanamento, alla fine del quale il soggetto arriva a percepire se stesso come un emarginato, impossibilitato a modificare tale condizione.

Cause della emarginazione individuale

Tra le cause altre della emarginazione individuale:

Anche quando l’emarginazione ha come causa principale fattori di tipo economico, la responsabilità dei singoli e/o dei gruppi sociali e delle loro azioni o inazioni è da considerarsi un fattore attivo di produzione dell’emarginazione stessa. L’emarginazione può essere grave o semigrave.

Alcune delle cause che producono emarginazione e auto-emarginazione:

Si può affermare che nei casi di auto-emarginazione risieda un forte rifiuto della società come tale, com’è, che, originandosi dalla impossibilità di risolvere le proprie problematiche esistenziali (economiche, familiari, personali), sfocia in una giustificazione del proprio status che viene elaborata a supporto della possibilità di sopravvivenza (mentale).

Forme gravi di emarginazione

Esistono forme di emarginazione che sono ancora più gravi perché sono prodotte dal pregiudizio, dall’ignoranza, dall’azione attiva di gruppi e persone verso altri gruppi e altre persone. Esse sono:

  • Il pregiudizio sull’origine delle persone (o razzismo),
  • Il rifiuto verso gli aderenti a religioni o confessioni diverse dalla propria,
  • La discriminazione verso l’appartenenza ad un sesso o verso scelte di relazione affettiva (principalmente verso gli omosessuali),
  • La discriminazione verso i transessuali
  • Il disconoscimento verso le persone diversamente abili,
  • Il timore che produce distanza verso gli ammalati,
  • Il disprezzo verso altri gruppi sociali, quali ad esempio:
    • i nomadi
    • i nativi
    • bastardelli.

Effetto Pigmalione e Teorema di Thomas

L’effetto Pigmalione e il Teorema di Thomas consistono nel circolo vizioso per cui l’espressione di un determinato pregiudizio su di un individuo o un gruppo di individui, li influenza o ne influenza il contesto sociale al punto che essi possono finire per rispecchiare realmente tali giudizi, unicamente per come verranno trattati a causa delle premesse vincolanti. Un esempio sociale negativo di tale effetto, comportante emarginazione, può essere la calunnia: se si attribuiscono arbitrariamente o si esagerano delle caratteristiche negative di un individuo (per esempio, di incapacità sociale), il gruppo potrebbe essere più diffidente e meno disposto ad allacciare rapporti con lui. Egli a sua volta, vedendosi trattato con più freddezza o scherno, può essere portato a chiudersi in sé stesso o a reagire aggressivamente, andando a confermare la premessa iniziale che fosse asociale o indesiderato agli altri, venendo così “legittimamente” escluso dal circolo sociale. Un altro esempio riguarda il razzismo: in una nazione si ritiene che una minoranza etnica sia maggiormente propensa alla criminalità. Per pregiudizio può capitare che i membri di questa minoranza vengano stigmatizzati o allontanati sul posto di lavoro. Come conseguenza i membri emarginati di questa minoranza potrebbero ritrovarsi a condurre un tenore di vita basso ed essere costretti a compiere furti per sopravvivere, andando così a confermare il pregiudizio iniziale anche nei casi in cui non vi sono reali criminali.

Forme criminali

La diffusione di una “cultura” dell’emarginazione verso individui o verso gruppi sociali può sfociare in comportamenti criminali anche estremamente gravi.

Le persone, i gruppi o – addirittura – le autorità statali che commettono certi crimini si basano, per le loro azioni, nella convinzione di un supposto consenso sociale. Così è avvenuto anche per (elenco non esaustivo riportato a solo titolo esemplificativo):

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