Aziende automobilistiche, case di moda e cosmesi convertite per la lotta contro il Coronavirus

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Dalla seconda guerra mondiale non è mai capitato che aziende che producono automobili, vestiti o profumi convertissero le proprie produzioni per il bene comune.

Ferrari, Ford, General Motors, Nissan hanno iniziato a produrre ventilatori e altre attrezzature mediche per affrontare la carenza di apparecchiature durante questa emergenza.

Ma anche per la massiccia richiesta di mascherine mediche, camici ospedalieri e disinfettanti per le mani molti produttori nel settore della moda o dei profumi si sono messi al lavoro per poter dare il loro contributo.

Ferrari e Fiat Chrysler e Marelli assisteranno la Siare Engineering di Bologna, per la produzione di ventilatori. Siare Engineering è il principale produttore di ventilatori polmonari in Italia, e dovrebbe produrne oltre 125 a settimana per far fronte alla richiesta. Governo e Protezione civile hanno chiesto all’azienda un aumento della produzione fino a 500 unità al mese, per un totale di 2mila respiratori entro luglio.

Negli Stati Uniti General Motors e Ford, sono state contattate dalla Casa Bianca per la produzione di attrezzature mediche, compresi i ventilatori.

Elon Musk ha twittato il 18 marzo che Tesla realizzerà ventilatori .

Il governo del Regno Unito ha contattato oltre 60 produttori per poter produrre ventilatori e altre apparecchiature sanitarie. Tra i produttori chiamati all’azione ci sono Honda, Rolls Royce e Dyson.

E molte aziende del mondo dell’abbigliamento hanno iniziato a produrre mascherine (Nordstrom, Neiman Marcus, Bloomingdale).

Negli Stati Uniti la società Hanes convertirà le sue fabbriche e lavorerà con il governo per realizzare maschere N95 per gli operatori sanitari.

Inditex, proprietario spagnolo del rivenditore di moda Zara, ha annunciato che produrrà camici da ospedale e maschere chirurgiche per pazienti e operatori sanitari. La società ha dichiarato di aver già donato 10.000 maschere e prevede di consegnare 300.000 maschere aggiuntive entro la fine della settimana. I rappresentanti di Zara hanno dichiarato che stanno acquistando tessuti di qualità medica per camici.

In Italia sono tante le aziende del settore moda che stanno convertendo le proprie produzioni, come Gucci (sono oltre 1.100.000 le mascherine chirurgiche e 55.000 i camici che saranno donati nei prossimi giorni) o Prada che ha iniziato la produzione di 80.000 camici e 110.000 mascherine da destinare al personale sanitario della Regione Toscana. Fca ha annunciato la produzione di 1 milione di mascherine nello stabilimento in Asia. Si aggiungono anche, Fendi, Scervino, Ferragamo, Celine, Serapian con pelletteria, Richemont e Valentino.   Il Gruppo H&M sta rapidamente riorganizzando la sua catena di fornitura per produrre dispositivi di protezione individuale da fornire agli ospedali e agli operatori sanitari.  Il gruppo Miroglio di Alba punta ad arrivare ad una produzione di oltre 75mila mascherine al giorno; così come la Dreoni Giovanna, Pellemoda, la Bc Boncar di Busto Arsizio, la Es’Givien etc…

L’Oréal, la società di cosmetici con sede in Francia, ha avviato la produzione di disinfettante per le mani e gel idroalcolico per autorità sanitarie francesi ed europee, farmacie e supermercati europei.

In Italia il gruppo farmaceutico Menarini produrrà 5 tonnellate di gel disinfettante a settimana che verranno donate gratuitamente e distribuite in Italia attraverso la Protezione Civile nazionale. Erbolario ha prodotti i primi 38 mila flaconi, che sono già stati donati all’Ospedale Maggiore di Lodi, alla Croce Rossa di Lodi, all’Ospedale Sacco e all’Ospedale Niguarda di Milano, e altri 28 mila sono in arrivo. Acquaflex, azienda chimica di Rho, ha deciso di donare 10 tonnellate di gel igienizzante al Comitato lombardo della Croce Rossa Italiana e ai Comuni di Cornaredo, Rho, Gaggiano e Milano.

LVMH, con sede a Parigi (proprietaria di Louis Vuitton, Dior, Guerlain, Givenchy, Kenzo e Acqua di Parma) ha annunciato che utilizzerà le fabbriche di profumi francesi dell’azienda per produrre disinfettanti per le mani che l’azienda donerà alle autorità sanitarie.

Le fabbriche di birra e distillerie negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Svezia, in Australia e in altre località hanno iniziato a produrre disinfettante per le mani mescolando alcol puro con glicerolo e perossido di idrogeno.

E per finire un plauso alla società Isinnova di Cristian Fracassi, che con il suo geniale intuito, dopo aver stampato in 3d una valvola necessaria ai respiratori dell’Ospedale di Chari, ha trasformato la maschera da sub di Decathlon in un respiratore.

 

A questo link tutte le informazioni per chi volesse produrre, importare ed immettere in commercio maschere facciali ad uso medico:

https://www.iss.it/procedure-per-richiesta-produzione-mascherine

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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