Campi Rom? Chi ci mangiava e chi li chiude

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L’ennesimo sgombero, il sesto in 5 anni. Dopo la Monachina, Schiavonetti, Camping River, Foro Italico e Area F del campo di Castel Romano, oggi è stata la volta della chiusura del campo rom a La Barbuta. Se ciò è stato possibile è grazie all’impegno dell’amministrazione di Virginia Raggi che rappresenta al meglio quel cambio di passo che i cittadini chiedevano da tempo.

Dopo anni in cui a Roma si è perpetrata una squallida propaganda da parte di destra e sinistra sui campi rom, finalmente con l’attuale sindaca si assiste a una gestione coerente, competente e soprattutto efficace di questa problematica.

Sembrano archiviati i tempi di Mafia Capitale, di “quelli di prima”, che intorno ai campi rom, veri e propri ghetti, hanno generato profitti e attività illecite. Non dimentichiamo, infatti, che la destra che tanto chiacchiera di sicurezza e legalità è quella che con Gianni Alemanno e Giorgia Meloni finanziava l’apertura dei campi rom con 30 milioni di euro.

In netta discontinuità con il passato, l’amministrazione Raggi ha fin da subito applicato le direttive europee in materia di superamento dei campi rom facendo dell’inclusione, della legalità e della tutela dei diritti i propri assi portanti. Così si è riusciti a intervenire anche sul fenomeno dei roghi tossici: nel 2017 abbiamo registrato 119 episodi, nel 2021 solamente 20. Questi sono i fatti.

La destra fa tanta propaganda in nome della sicurezza ma zero atti concreti. Quelli li fa Virginia Raggi.

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Fonte Movimento 5 Stelle

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