L’Unione ha espresso tutto il suo oltraggio per la situazione ma non basta minacciare dure sanzioni e inviare 500 soldati per scongiurare la spirale di tensione interetnica e scongiurare ancora il rischio che Dodik cavalchi il malcontento sociale trasformandolo in sentimenti nazionalisti, mentre già partono tanti volontari filorussi dalla Regione verso l’Ucraina.
Per proteggere l’importantissima prospettiva di integrazione europea va rivalutata profondamente, insieme ai diretti interessati, l’architettura stessa dello stato bosniaco superando i limiti emersi da 30 di crisi perenne e instabilità.
Fabio Massimo Castaldo
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