«Ci metto la faccia: qualcuno voleva far vedere che si tagliava una testa, scaricando le responsabilità durante una conferenza s…

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«Ci metto la faccia: qualcuno voleva far vedere che si tagliava una testa, scaricando le responsabilità durante una conferenza stampa. Ma credo che se non cambia il metodo il problema per i cittadini resta», racconta Mario Mazzoleni, uno dei cinque membri del CdA di Aria.

«Il 3 febbraio scorso, nei giorni seguenti l’ingresso di Letizia Moratti in giunta, arriva un piano proposto dall’ad di Poste. Non è un mistero che si volesse cambiare sistema. Il problema è che anche Poste, sistema nato per questo genere di complessità, si era presa del tempo per assestare il portale. Quattro giorni dopo arriva la conferma che Poste non può garantire le date richieste».

Quindi?
«Quindi i vertici della Regione sapevano bene che il software Siavr utilizzato sul nostro portale, pensato per altro, non avrebbe retto il cambio di passo della campagna vaccinale. Lo sapeva bene Guido Bertolaso, come Attilio Fontana e Letizia Moratti».

Volevano cambiare ma non potevano farlo subito: che soluzioni restavano?
«Come hanno fatto altre Regioni. Non accentrare le responsabilità scaricandole sul proprio braccio informatico che si sapeva inadatto. Ma delegare, appoggiarsi alle Asst, ad esempio. Oppure alle agende esterne: io sono professore universitario e sono stato convocato anche grazie a registri di settore».

Che è quello che si farà adesso come fase ponte sugli over 80 prima del cambio di sistema…
«È la dimostrazione che si sarebbe dovuto fare da subito».

Invece che strada si è scelta?
«Si è deciso di far sopravvivere il sistema di Aria, implementandolo. Ma è scritto a pagina numero uno di ogni manuale di informatica che unire una parte manuale e una digitale può creare problemi».

Per questo ai poveri anziani non arrivavano gli sms o ne arrivavano troppi in contraddizione?
«Agende automatiche e altre manuali che non si parlavano. Così si creava il cortocircuito. Forse era più semplice optare da subito sui database già contenuti per tutti nel fascicolo sanitario».

Insomma era scritto che la macchina dovesse sbandare…
«Dopo un mese e mezzo mi chiedo perché ci si è incaponiti su quella strada. Però, mentre annunciava le nostre dimissioni, il presidente Fontana rivendicava i numeri di vaccinazioni già fatte in Lombardia. Ma come è possibile: se si sono fatte 1,3 milioni di somministrazioni è merito della Regione. Se non arrivano duemila sms è colpa di Aria. Ma non sarebbe vero anche il contrario?».

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Fonte Dario Violi on Facebook

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