Concorso alla Sapienza: tutte le inaccettabili bugie di alcuni giornali

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di Giuseppe Conte

Buongiorno a tutti, in piena trasparenza vorrei darvi delle informazioni sul concorso universitario alla Sapienza che mi riguarda e di cui stanno parlando alcuni giornali. Alcuni riportano delle palesi falsità, alcuni sono fortemente denigratori. Ce n’è uno che parla addirittura di bando cucito su misura sulla mia persona. Non riporto il nome dell’articolista e il nome del giornale perché come Presidente del Consiglio dei Ministri rispetto la libertà di stampa, però questo è un esercizio della libertà di stampa veramente inaccettabile.

Qualche chiarificazione: ho fatto domanda per questo concorso quando non ero premier, all’inizio dell’anno, nel mese di febbraio. Non era nella mia mente la possibilità di diventare premier e sono sicuro che anche nella mente di Salvini e Di Maio non c’era alcuna possibilità che incaricassero me e concordassero sulla mia persona. Non si tratta poi – l’ho detto – di una promozione. Sono ordinario da tanti anni, semplicemente essendo ordinario a Firenze e partecipando a questo bando concorsuale avrei avuto la possibilità di trasferirmi a Roma, dove c’è mio figlio. L’ho detto: sono residente qui e volevo stare più tempo vicino a mio figlio. Si è detto di tutto, si è detto che questa prova di inglese sottrarrebbe del tempo alla mia attività di ufficio.

Attenzione, trattasi di un colloquio di 15 minuti: è una prova accessoria. Noi professori veniamo giudicati per titoli, per tutti i libri che ho scritto e che abbiamo scritto: non è certo questa la prova decisiva in un bando del genere. Si è detto addirittura che cercavo un dopo lavoro non confidando sulla durata di questo governo: fatevene una ragione, lo dico a tutti gli oppositori, questo governo durerà 5 anni. Si è detto ancora che sarei in conflitto di interessi: non c’è formalmente nessun conflitto di interessi sul piano giuridico. Però attenzione, io non ho mai pensato di ricavare da questo incarico una poltrona a vita: era la ragione per cui mi piaceva partecipare come un semplice cittadino.

E’ stato fatto in passato da tanti altri che mi hanno preceduto, Ministri e anche Presidenti del Consiglio. Però ho deciso: rinuncio, opero questa scelta, dico la verità, per ragioni di personale sensibilità. Noi siamo il governo del cambiamento: non voglio che anche solo il sospetto di apparire e di lucrare un vantaggio da questa mia posizione possa offuscare la mia carriera personale e possa agli occhi dei cittadini che ci hanno votato creare un qualche sentimento negativo. Vi ringrazio.

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Fonte Il Blog delle stelle

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