Ecco come gli pneumatici delle nostre auto creano posti di lavoro e tutelano l’ambiente

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Posti di lavoro, riutilizzo della materia che consideriamo “rifiuto”, abbattimento emissioni CO2, riduzione dei costi energetici e delle materie prime. In poche parole ecco cos’è l’economia circolare. Ne abbiamo parlato con il direttore di Ecopneus, Giovanni Corbetta.

 

Direttore Corbetta cos’è Ecopneus?

Una società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero di Pneumatici Fuori Uso (PFU).

Come nasce il progetto?

Il pneumatico è stato per anni materiale destinato alle discariche, veniva buttato lì e non si sapeva come smaltirlo. Con il veto di smaltimento da parte dell’Ue, dal 2006 questo materiale viene visto finalmente come “pregiato”, un vero e proprio petrolio solido e metterlo sotto terra non aveva senso.  Dopo anni di sbandamento sul argomento e con alcune aziende rivelatesi poco serie nel trattamento dei PFU, il legislatore ha deciso di formare dei consorzi che si occupassero di rilavorare la materia. Ecopneus è una di queste, con grande voglia di riutilizzare quello che per gli altri è rifiuto per dargli nuova vita.

Quali sono le applicazioni pratiche del “nuovo” pneumatico?

Dal granulo di gomma, dal copertone trattato, possiamo creare tutte le superfici ottimali per lo sport. Piste di atletica, palestre, campi di calcio. Dove c’è un atleta che salta o corre può esserci un pavimento fatto di gomma riciclata. In serie A, pensate, l’Atalanta e il Bologna utilizzano campi sintetici fatti con il polverino derivante dalle gomme. Queste due squadre hanno allestito nelle loro sedi campi in erba artificiali, che non necessitano di manutenzione e hanno una resa ottima. Possiamo creare dell’erba sintetica dove si può giocare anche in condizione atmosferiche particolari, evitando rigurgiti d’acqua, dove non ci sono zolle da risistemare, abbattendo di molto il costo della manutenzione.

Ci faccia altri esempi…

Con i pneumatici possiamo creare materiale utilizzato in edilizia come quelli per l’insonorizzazione di edifici pubblici e privati o isolanti per pavimenti. Ma anche strade e asfalti, con vantaggi economici e qualitativi maggiori con una resa migliore di quella dell’asfalto tradizionale, con un abbattimento del rumore di circa 5-6 decibel. Abbiamo fatto 500 chilometri di tratte stradali in tutto il Paese. A Roma, per esempio, Via Marsala è asfaltata con materiale riciclato.

L’economia circolare crea posti di lavoro?

Sfatiamo questo falso mito secondo cui l’economia circolare non crea posti di lavoro. Semmai è il contrario. Nella nostra filiera, rappresentata dalle aziende che lavorano per Ecopneus e che fanno raccolta, stoccaggio, frantumazione dei PFU per ricavare granuli di gomma riciclata, lavorano 800 dipendenti. L’economia circolare non solo crea posti di lavoro ma abbatte anche i costi di trasporto della materia perché questa è già presente sul territorio e non dobbiamo acquistarla dal Messico o dall’Arabia Saudita.

Quali sono i progetti futuri di Ecopneus?

Stiamo trovando altre applicazioni del polverino ricavato dalle gomme anche nel mondo animale. Prendiamo per esempio le stalle la cui pavimentazione classica è composta in legno e su cui l’animale spesso scivola. Con le nostre pavimentazioni a base di polverino derivante l’animale non solo non scivola più ma tutela anche la sua salute. Noi consideriamo, ad esempio, il cavallo al pari di un atleta. I circuiti possono essere fatti in gomma dove il cavallo trova giovamento avendo una resa maggiore. Tornando al recupero della materiale e alla domanda, ora siamo al un 50% del materiale recuperato. La nostra sfida futura sarà recuperare l’altra metà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Fonte Il Blog delle Stelle

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