Facciamo chiarezza sul Mes

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Oggi proviamo a fare un po’ di chiarezza sul Mes, perché stamattina leggendo i giornali ma anche guardando in rete, c’è scritto ovunque che noi ieri in Parlamento abbiamo autorizzato la firma del Mes.

Sapete chi dovrà firmare il Mes? Il ministro degli Esteri. O delegare qualcuno, come ministro degli Esteri.
Il ministro degli Esteri sono io e vi posso assicurare che ieri non è stata votata nessuna autorizzazione, né a firmare il Mes, né a chiudere l’accordo sul Mes, perché altrimenti io mi sarei rifiutato, con tutto il MoVimento 5 Stelle, di votare quella risoluzione e quell’atto.

Quindi chi in questo momento sta dicendo che ieri il Parlamento ha approvato il Mes mente sapendo di mentire, oppure cercano una scusa per vendersi in Parlamento al miglior offerente… Ma su questo ci torniamo dopo.

Vorrei provare a fare un po’ di chiarezza, cercherò di farlo nella maniera più semplice possibile perché non voglio entrare in tecnicismi e tra l’altro forse non ne sarei neanche in grado. Iniziamo da una cosa. I temi sono due: c’è il Mes, che è il Meccanismo Europeo di Stabilità e c’è la riforma del Mes. Queste due cose sono separate, lo sapete quando è iniziato il negoziato che ha istituito il meccanismo europeo di stabilità che poi ha massacrato la Grecia? Alla fine del 2010. Chi c’era al governo? Berlusconi, la Lega e la Meloni.

Lo sapete quand’è che è entrato nel nostro ordinamento il Mes? Nel luglio del 2012 e chi c’era in Parlamento che ha votato questa roba? Berlusconi insieme alla Meloni. Questi signori qui, che hanno prima iniziato il negoziato del Mes e poi l’hanno ratificato, sono tutti e due (Berlusconi e Meloni) non solo gli alleati della Lega, ma sono anche, nel caso della Meloni, una di quelle forze politiche che in questo momento sta accusando il MoVimento 5 Stelle di alto tradimento perché ha tradito il programma elettorale sul Mes.

Spiegate a questi signori che se volevano accusare qualcuno di tradimento dovevano accusare Berlusconi quando ha iniziato la negoziazione del Mes e si dovevano anche autoaccusare quando nel Popolo delle Libertà, nel luglio del 2012 sotto il governo Monti, hanno fatto entrare nel nostro ordinamento in maniera definitiva il Meccanismo Europeo di Stabilità, il cosiddetto “Salva Stati”. Uno strozza-Stati.

Noi nel nostro programma non siamo mai stati d’accordo col Mes e non solo non siamo mai stati d’accordo perché gli dovevamo dare un mare di soldi a questo meccanismo, miliardi e miliardi delle tasse degli italiani ma non siamo mai stati d’accordo perché nasconde una filosofia di fondo. In Italia metto i soldi in un fondo, ma per accedere a quei fondi devo fare delle riforme “lacrime e sangue” contro i miei cittadini. A questo punto preferisco tenermeli quei soldi e preferisco fare degli investimenti, perché quando uno Stato è in difficoltà, non è vero che esistono solo i tagli al sociale, alle pensioni, esistono anche gli investimenti, esiste la tassazione sulle grandi lobby, che è quello che abbiamo fatto e con cui abbiamo pagato il reddito di cittadinanza, Quota 100, i rimborsi ai truffati delle banche. Così li abbiamo pagati, non tagliando le pensioni o tagliando i servizi ai cittadini, ma mettendo le tasse sulle lobby che non erano mai state toccate.

Quando siamo arrivati al governo non ci siamo arrivati da soli. La riforma del Mes è iniziata nel 2018 e le parti più importanti di questa negoziazione hanno visto il nuovo inizio verso la fine del 2018. Chi c’era al governo durante questa riforma del Mes? MoVimento 5 Stelle e Lega di Matteo Salvini.

Ora, se Matteo Salvini era contro il Mes, perché quando abbiamo iniziato la riforma del Mes si è opposto ad andare contro il Mes ma ha avallato il concetto di iniziare una riforma per migliorarlo? Se questo signore dice che la Lega è contro il fondo cosiddetto “Salva-Stati” sia quando stava al governo con Berlusconi, sia quando stava al governo con noi, poteva proporre di far saltare tutto il fondo Salva-Stati.

Perché non l’ha fatto? Perché quando stavano al governo e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio era un certo Giancarlo Giorgetti, che era uno dei firmatari della legge sul pareggio di bilancio che è entrato in Costituzione con il famoso articolo 81 della Costituzione, la Lega realizzò insieme a noi che l’unica cosa che potevamo fare per evitare che il Mes fosse il fondo che ha stritolato la Grecia, era migliorarlo.

E così, alla fine del 2018, abbiamo iniziato il negoziato di un nuovo accordo per migliorare il Meccanismo Europeo di Stabilità. Quel negoziato, iniziato nel 2018 ed entrato nel vivo nel dicembre del 2018, ha continuato ad andare avanti fino ad arrivare a questi giorni (settembre-ottobre 2019). Chi c’è oggi al governo? C’è il MoVimento 5 Stelle insieme al Pd. Perché vi sto dicendo tutto questo? Perché noi a giugno del 2019, quando stavamo ancora al governo con la Lega, abbiamo approvato questa risoluzione in Parlamento.
Ve la voglio leggere: “Si impegna il governo a promuovere in sede europea una valutazione congiunta dei tre elementi del pacchetto di approfondimento dell’Unione Economica e Monetaria, riservandosi di esprimere la valutazione finale solo all’esito della dettagliata definizione di tutte le varie componenti del pacchetto. Questo ovviamente in ordine della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità.”

Questa risoluzione l’abbiamo votata insieme: MoVimento 5 Stelle e Lega.

Questa è la risoluzione di ieri in Parlamento. Quella della Lega e del MoVimento 5 Stelle parla di package approach, significa che tu non hai solo la riforma del Mes, ma hai altre riforme e noi valutiamo in maniera definitiva la riforma del Mes quando si sarà chiuso tutto il pacchetto, cioè quando avremo letto tutte le carte delle altre riforme, che andranno avanti anche nel 2020.
Che cosa abbiamo votato ieri in Parlamento sotto il governo MoVimento 5 Stelle-Pd? “Sul Mes mantenere la logica di pacchetto. Mes Bcc Unione bancaria.”

Perché vi sto dicendo tutto questo? Perché queste risoluzioni dicono la stessa cosa. Il MoVimento 5 Stelle non ha cambiato idea, noi il Mes, la riforma del Mes, non la firmeremo mai, finché non avremo capito su tutti i cavoli europei quali sono le riforme che si stanno facendo e con quali dettagli. Quindi non solo ieri non abbiamo autorizzato la firma, ma la Lega mi deve spiegare perché quando noi abbiamo votato insieme il package approach in giugno andava bene, ieri che il Parlamento ha votato la stessa cosa, la stessa logica di pacchetto (quindi non autorizzando la firma del Mes) si sono scagliati contro di noi. Poi la Meloni mi deve pure spiegare perché addirittura, siamo arrivati all’assurdo, lei che era nello stesso partito che ha votato il Mes, l’ha istituito con ratifica, e adesso dice “alto tradimento”.

Io vi sto dicendo tutto questo perché la firma del Mes non è all’orizzonte e soprattutto la nostra presenza nel governo fa sì che qualsiasi cosa si decida sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità deve tendere a migliorare il Meccanismo Europeo di Stabilità.
E voglio dirvi i dettagli del miglioramento. Sono nella risoluzione. Questo dimostra che il negoziato è ancora in corso. Ed è un negoziato che è stato portato avanti sotto il governo MoVimento 5 Stelle-Lega per migliorare una cosa istituita da Berlusconi, dalla Meloni e dalla Lega, perché la Lega adesso si scandalizza per il Mes. E come mai? Dal 2010 ad oggi, negli ultimi 9 anni, è sempre stata alleata di Silvio Berlusconi che l’ha negoziato e l’ha votato, non solo in Parlamento italiano insieme alla Meloni, ma anche al Parlamento Europeo.

Queste sono tutte scuse. Tra l’altro l’unica cosa che stanno utilizzando in questo momento è metterci gli uni contro gli altri. Non sono solo scuse che sta cercando la Lega o Fratelli d’Italia per fare un po’ di opposizione a buon mercato contro di noi, ma sono anche scuse che stanno cercando alcuni per cambiare casacca. Io non ho nessun problema a dire: se ci sono senatori come in questo momento Ugo Grassi, senatore del MoVimento 5 Stelle che è appena passato alla Lega, evitino di utilizzare una cosa non vera, cioè il fatto che noi abbiamo detto sì al Mes per passare alla Lega. Consegnino, come ha fatto il senatore Ugo Grassi, una bella lettera al Presidente del Senato e dicano chiaramente “Io voglio cambiare casacca e tradire il mandato che i cittadini mi hanno dato”.

Perché non c’è niente di male a cambiare idea su una forza politica. Ma se cambi idea su una forza politica ti dimetti, torni a casa e ti fai rieleggere con l’altra forza politica.
E quando mandano quella lettera, queste persone, possono mettere in allegato anche il listino prezzi dei senatori del mercato delle vacche che ha aperto Matteo Salvini in Senato in questo momento, che ci ricorda lo stesso mercato delle vacche di Silvio Berlusconi ai tempi di De Gregorio.
So che ci sono anche forse altri senatori che vogliono passare alla Lega. Se queste persone sentono il bisogno di continuare la loro carriera politica in un altro partito perché non pensano che il MoVimento 5 Stelle gli possa dare abbastanza potere o abbastanza capacità di poter gestire il proprio ruolo in maniera individualistica, possono passare alla Lega, ma non raccontino balle ai cittadini.

Dicano chiaramente che il tema non è il Mes, il tema è che gli hanno promesso evidentemente qualcosa nelle elezioni regionali, gli hanno promesso un seggio nelle prossime elezioni nazionali, dicano quanto costa al chilo un senatore, per la Lega. Perché il mercato delle vacche a cui si sta assistendo è semplicemente la solita dinamica dei voltagabbana degli ultimi 30-40 anni, l’abbiamo sempre vista e noi l’abbiamo sempre combattuta.

Volevo dirvi tutto questo perché sul Mes si stanno dicendo un mare di bugie e tutte queste bugie ho il dovere di smentirle. Potete ovviamente verificare tutto quello che sto dicendo, lo dovete fare. Non lo so se questo video riusciremo a farlo girare abbastanza, non so se riuscirà a combattere tutta la disinformazione che c’è. Io posso soltanto dirvi che se vogliamo credere che la Meloni, Berlusconi, la Lega del 2010 non ci sono mai esistiti, possiamo anche farlo, possiamo anche credere che il problema dell’Italia e anche la causa del Meccanismo Europeo di Stabilità sia il MoVimento 5 Stelle, che non era il Parlamento nel 2010.

Non c’era nel 2011, nel 2012. Possiamo anche credere questo. Potete credere questo, ma se vogliamo dare retta ai fatti, non c’è nessuna firma nel Meccanismo Europeo di Stabilità, non è stata autorizzata nessuna riforma a chiudere il negoziato sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità ieri in Parlamento e soprattutto io non firmo finché questa riforma non migliora il Meccanismo Europeo di Stabilità che invece ha strangolato la Grecia e che ha rappresentato un ricatto negli anni in cui il MoVimento 5 Stelle neanche era in Parlamento, neanche era nelle istituzioni.

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