Giovedì 4 Agosto 2022 – 460ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 10:36

L’Assemblea ha approvato, nel testo licenziato in sede redigente, il ddl (2636) disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari. Il testo passa alla Camera.

Il relatore, sen. D’Alfonso (PD), ha ricordato che la riforma della giustizia tributaria è parte dell’agenda europea e degli adempimenti legati al PNRR. La Commissione, che ha lavorato con spirito unitario, ha svolto una complessa attività conoscitiva e ha optato per la figura del giudice tributario a tempo pieno, selezionato con procedura concorsuale, la cui indipendenza è garantita da un organo di autogoverno della magistratura tributaria; è istituita una sezione civile presso la Cassazione che tratta solo controversie tributarie per smaltire le 50.000 liti pendenti. La Commissione ha previsto una riserva di collocazione per coloro che hanno esercitato le funzioni; ha confermato l’istituto del tirocinio; ha introdotto il bollino blu che premia il contribuente virtuoso sul versante degli adempimenti; è intervenuta sull’istituto dell’interpello per gli investitori esteri.

Il relatore, sen. Ostellari (L-SP), ha sottolineato che, al di là dell’agenda europea, la riforma del processo tributario risponde all’esigenza nazionale di migliorare il rapporto tra fisco e contribuente e di attirare investimenti esteri. Ha quindi richiamato l’attenzione sull’introduzione della prova testimoniale nel processo tributario, utile e tutte le parti, e sul principio dell’inversione dell’onere della prova.

Hanno dichiarato voto finale favorevole i sen. Presutto (Ipf-CD), Misiani (PD), Pillon (L-SP). Il sen. Marino (IV-PSI) ha dichiarato voto favorevole, nonostante le perplessità sui giudici tributari dipendenti dal Ministero dell’economia, e ha posto l’accento sull’emendamento che trasforma le commissioni tributarie in corti di giustizia tributaria. Il sen. Grasso (Misto-LeU) ha ricordato le novità della professionalizzazione della magistratura tributaria e dell’istituto del giudice monocratico per le liti di minore entità, ma ha espresso perplessità sulle competenze del MEF e ha sottolineato che le misure deflattive richiedono un potenziamento dell’organico; ha infine rilevato che la prova testimoniale ha forti limiti e che il tentativo di conciliazione avrebbe dovuto essere obbligatorio. La sen. Toffanin (FIBP) ha sottolineato il valore economico di una giustizia tributaria equa ed efficiente; pur non condividendo il controllo del MEF sulla giustizia tributaria, ha espresso soddisfazione per gli emendamenti volti a snellire i ricorsi in Cassazione e a migliorare la prova testimoniale. Il sen. Fenu (M55) ha richiamato positivamente gli emendamenti che prevedono la responsabilità del funzionario delle entrate che rigetti immotivatamente un ricorso, che estendono l’accesso al concorso ai laureati in economia e commercio e potenziano le materie della contabilità aziendale e del bilancio.

Ha dichiarato voto contrario il sen. Lannutti (UpC-CAL): la riforma è ispirata ai principi neoliberisti, che hanno sostituito gli Stati con i trattati, la giustizia con gli arbitrati. L’intervento attribuisce al Ministero dell’economia poteri di controllo e di ingerenza sull’attività della magistratura tributaria, in violazione dei principi costituzionali di separazione dei poteri e dell’indipendenza del giudice, in tal modo i soprusi delle agenzie fiscali avranno lo scudo protettivo del MEF.

Il sen. De Bertoldi (FdI), nel dichiarare l’astensione, ha sottolineato che il Parlamento, smentendo le previsioni catastrofiche legate alla caduta del Governo, ha concluso con anticipo il lavoro per la quarta rata del PNRR.

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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