Giovedì 7 Luglio 2022 – 450ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 09:30

L’Assemblea ha avviato l’esame della Riforma del Regolamento del Senato a seguito della revisione costituzionale concernente la riduzione del numero dei parlamentari (doc. II, n. 12).

Il testo proposto dalla Giunta, preceduto dalla relazione introduttiva dei sen. Santangelo (M5S) e Calderoli (L-SP), ridefinisce, in primo luogo, il numero e le competenze delle Commissioni permanenti, in considerazione del fatto che la riduzione di un terzo dei componenti del Senato renderebbe poco funzionale la conservazione di quattordici Commissioni in composizione eccessivamente ridotta. In base ai criteri dell’affinità di materia e dei carichi di lavoro, sono accorpate le Commissioni Affari esteri e Difesa, le Commissioni Ambiente e lavori pubblici, le Commissioni Industria e Agricoltura, le Commissioni Lavoro e Sanità. Inoltre, sono ridefiniti i quorum e le soglie di attivazione di numerosi istituti previsti dal Regolamento. Per razionalizzare i lavori delle Commissioni, viene esplicitata la possibilità per i Presidenti di riunirsi per coordinare i rispettivi lavori ed evitare convocazioni contestuali. Si prevede che i pareri consultivi delle Commissioni filtro (Commissioni bilancio e affari costituzionali) riguardino solo gli emendamenti approvati. Rispetto alla procedura di esame dei profili finanziari, ove la 5a Commissione deliberi di richiedere al Governo la relazione tecnica sulla quantificazione degli oneri finanziari recati dagli emendamenti, si prevede che la mancata presentazione, entro cinque giorni, della relazione del Governo non possa determinare presunzioni di onerosità finanziaria. La procedura di esame in sede referente dei decreti-legge viene uniformata a quella dei disegni di legge ordinari: seguendo la disciplina vigente alla Camera, gli emendamenti approvati in Commissione saranno ricompresi nel testo proposto per l’Assemblea. Viene inoltre istituito anche in Senato il Comitato per la legislazione.

La Giunta ha deciso di ridefinire la disciplina dei Gruppi (in particolare del Gruppo misto, destinato a crescere di importanza perché potrebbe risultare in alcuni casi più complessa la costituzione di Gruppi politici in senso proprio) e di rafforzare le norme che contrastano il fenomeno della mobilità parlamentare. Ciascun Gruppo, ad esclusione del Gruppo misto e del Gruppo rappresentativo delle minoranze linguistiche, dovrà essere composto da sette senatori in luogo di dieci e rappresentare un partito o movimento politico -eventualmente anche in coalizione- che alle ultime elezioni abbia presentato candidati con lo stesso contrassegno, conseguendo l’elezione di almeno un senatore. Resta ferma la possibilità di costituire Gruppi di coalizione elettorale, così come la possibilità di costituire, anche in seguito, Gruppi autonomi da parte di ciascuna componente della coalizione stessa, nel rispetto dei requisiti numerici previsti. La proposta della Giunta consente la costituzione di nuovi Gruppi in corso di legislatura, purché composti da almeno dieci senatori e rappresentativi di un partito o un movimento politico-del quale assumono il contrassegno-che nella legislatura abbia presentato alle elezioni politiche, regionali o del Parlamento europeo propri candidati, conseguendo l’elezione di propri rappresentanti. I senatori che entro l’ordinario termine di tre giorni non abbiano aderito ad alcun Gruppo formano il Gruppo misto nel quale possono essere costituite componenti politiche rappresentative di una forza politica che abbia conseguito – con lo stesso contrassegno – l’elezione di almeno un senatore, ovvero l’elezione di propri rappresentanti alle elezioni politiche, regionali o del Parlamento europeo. Proprio sulla scorta dell’esperienza del Parlamento europeo, viene prevista per la prima volta, anche per i senatori elettivi, la possibilità di non essere iscritti ad alcun Gruppo parlamentare. In particolare senatori che si dimettono dal Gruppo di appartenenza, sia i senatori espulsi, salvo che entro tre giorni abbiano aderito ad altro Gruppo già costituito, non risulteranno iscritti ad alcun Gruppo. A tale categoria vengono comunque garantiti adeguati spazi di intervento e la relativa assegnazione alle Commissioni parlamentari è disposta dal Presidente del Senato, nel rispetto del rapporto tra maggioranza e opposizione.

Alla discussione hanno preso parte i sen. Pesco e Dell’Olio (M5S), i quali hanno sollevato il tema dell’estensione del sindacato ispettivo alle Autorità indipendenti, i cui vertici sono nominati dal Governo ma che sfuggono al controllo parlamentare; i sen. Trentacoste (Ipf-CD), Elena Fattori (Misto) e Malan (FdI) hanno espresso dubbi di legittimità sulle nuove disposizioni riguardanti i Gruppi, con particolare riguardo allo status di senatore non iscritto ad alcun Gruppo e alle disposizioni che disincentivano il cambiamento di Gruppo; la sen. Fiammetta Modena (FIBP-UDC) ritiene che le nuove disposizioni indeboliscano le prerogative dell’opposizione; la sen. Valente (PD) apprezza invece una proposta che rende più funzionale il lavoro parlamentare.

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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