Gli smemorati di Berlino – Merkel: NO agli eurobond chiesti dall’Italia – Il Die Welt: “la mafia non aspetta altro che i finanziamenti a pioggia di Bruxelles – gli italiani vanno controllati “… Ma dimenticano che quando rischiavamo il default, Italia e l’Europa dimezzò loro i debiti… Avrebbero dovuto pagare rate fino al 2060!

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Merkel

 

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Gli smemorati di Berlino – Merkel: NO agli eurobond chiesti dall’Italia – Il Die Welt: “la mafia non aspetta altro che i finanziamenti a pioggia di Bruxelles – gli italiani vanno controllati “… Ma dimenticano che quando rischiavamo il default, Italia e l’Europa dimezzò loro i debiti… Avrebbero dovuto pagare rate fino al 2060!

Germania contraria alla condivisione del debito tra gli Stati membri dell’Unione Europeo.

Di conseguenza, Non ci saranno gli eurobond. Angela Merkel chiude la polemiche che si sono scatenate in Europa dopo la pandemia da Coronavirus: “Voi sapete che io non credo che si dovrebbe avere una garanzia comune dei debiti e perciò respingiamo gli Eurobond”, ha dichiarato il cancelliere tedesco in conferenza stampa a Berlino.

Ed intanto un articolo del quotidiano tedesco di stampo conservatore (nazista, insomma) Die Welt avvisa: “Signora Merkel, rimanga incrollabile!”. L’editoriale a firma Christoph B. Schiltz chiede al governo tedesco di non cedere alle richieste italiane sui coronabond. Nel testo si scrive, tra l’altro, che in Italia la mafia sta aspettando i finanziamenti a pioggia dell’Ue. “La solidarietà è una importante categoria dell’Europa” ma “la sovranità nazionale nei confronti degli elettori è centrale”, scrive Welt online. La solidarietà deve essere generosa, ma “senza limiti e controlli?”, si chiede nell’articolo. “Dovrebbe essere chiaro che in Italia – dove la mafia è forte e sta adesso aspettando i nuovi finanziamenti a pioggia di Bruxelles – i fondi dovrebbero essere versati soltanto per il sistema sanitario e non per il sistema sociale e fiscale”. “E naturalmente gli italiani devono essere controllati da Bruxelles e usare i fondi in modo conforme alle regole”, si aggiunge. “Anche nella crisi del coronavirus i principi fondamentali devono valere ancora”, conclude.

Ovviamente queste carogne dimenticano (o fanno finta di dimenticare, perchè – per cazzi loro – i crucchi hanno la memoria corta) la Conferenza di Londra del 1953…

Cosa si decise alla Conferenza di Londra del 1953? La prima della classe Germania è andata in default due volte durante il Novecento (nel 1923 e, di fatto, nel secondo dopoguerra).

In quella conferenza internazionale le sono stati condonati i debiti di due guerre mondiali per darle la possibilità di ripartire.

Tra i Paesi che decisero allora di non esigere il conto c’era l’Italia di De Gasperi, padre fondatore dell’Europa, e anche la povera e malandata Grecia, che pure subì enormi danni durante la seconda guerra mondiale da parte delle truppe tedeschi alle sue infrastrutture stradali, portuali e ai suoi impianti produttivi.

L’ammontare del debito di guerra tedesco dopo il 1945 aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora). Una cifra colossale che era pari al 100% del Pil tedesco. La Germania non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre. Guerre da essa stessa provocate.

I sovietici pretesero e ottennero il pagamento dei danni di guerra fino all’ultimo centesimo. Mentre gli altri Paesi, europei e non, decisero di rinunciare a più di metà della somma dovuta da Berlino.

Il 24 agosto 1953 ventuno Paesi (Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia), con un trattato firmato a Londra, le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni.

In questo modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto.

L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l’eventuale riunificazione delle due Germanie. Ma nel 1990 l’allora cancelliere Helmut Kohl si oppose alla rinegoziazione dell’accordo che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Anche questa volta Italia e Grecia acconsentirono di non esigere il dovuto.

Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell’ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro. Senza l’accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare debiti per altri 50 anni.

 

 

 

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Fonte Il Fastidioso

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