Guida al voto/3: gli impresentabili del Centro Italia

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di MoVimento 5 Stelle

Terza puntata del viaggio per l’Italia alla scoperta degli “impresentabili” che i partiti hanno candidato alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo. Condannati, imputati, indagati, campioni di salto della poltrona e da un partito all’altra, parenti famosi e personaggi imbarazzanti. Oggi tocca a: Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio.
Perché votare secondo coscienza è il minimo, ma votare informati è un dovere.

– Marche.

Cinzia Bonfrisco (Lega). Uninominale Senato. A processo per il caso del “Centro energia Veneto” con l’accusa di corruzione e associazione a delinquere: per gli inquirenti avrebbe favorito, “in cambio di denaro e altre utilità”, con interventi legislativi e organizzando incontri con “vertici istituzionali”, il direttore generale del Cev e il conseguente ingresso del Cev nel giro dei 35 grandi enti appaltanti. Nel luglio 2017 il Senato da il via libera all’uso di una sola intercettazione della parlamentare, cassando la richiesta per altre 20 registrazioni, come richiesto dalla procura.

Luca Paolini (Lega). Già coordinatore regionale del Carroccio, non ha nessuna indagine a suo carico, ma è noto alle cronache perché chiese l’apartheid sui bus per gli extracomunitari. Capolista alla Camera per il collegio Marche Nord.

Paolo Petrini (Pd). Deputato uscente, la Cassazione il 13 gennaio scorso ha annullato il proscioglimento per il caso delle spese facili in Regione, rinviando il caso al giudice per l’udienza preliminare.

Graziella Ciriaci (Forza Italia). La Procura le ha contestato di non aver motivato rimborsi derivanti dai fondi ai gruppi regionali. La Cassazione ha annullato il proscioglimento, rinviando il processo al gup. Ora dovrà affrontare una nuova udienza preliminare. E’ candidata all’uninominale per il Senato, nel collegio Marche Sud.

Maura Malaspina (CP):
indagata per le spese pazze regionali. Il 18 gennaio 2018 la Cassazione ha annullato il non luogo a procedere per 54 politici tra cui lei e adesso gli atti tornano al gup.

– Abruzzo

Federica Chiavaroli (Pd). Nessuna indagine o condanna ma, anche lei, ha “saltato il fosso”. Consigliera regionale, consigliere comunale e coordinatrice cittadina del Pdl a Pescara, poi coordinatrice regionale del Ncd, poi in Ap, fino all’approdo al Pd. Conosciuta per l’emendamento che voleva penalizzare gli amministratori locali che conducevano lotta al gioco d’azzardo e per un altro emendamento che puntava a garantire il vitalizio a tutti anche in caso di scioglimento anticipato della legislatura.

Luciano D’Alfonso (Pd). Governatore della Regione Abruzzo, indagato dalla procura de L’Aquila per corruzione, abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti per interventi di manutenzione di case popolari a Pescara e Penne. La notizia è di febbraio 2017, proseguimento dell’indagine che andava avanti dal 2015 con rinnovi semestrali. Ad aprile 2017 nuova indagine per il caso di “Pescaraporto”, relativo ai palazzi in costruzione nell’area ex Edison sulla riviera sud di Pescara. A ottobre 2017 nuova indagine, sempre dalla procura de L’Aquila sull’iter e la scelta della nomina di Mauro Mattioli alla direzione generale dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo. A dicembre 2017 chiesta proroga di altri sei mesi delle indagini per l’invio di propaganda referendarie e sms.

– Umbria

Anna Ascani (Pd). Più che impresentabile è imbarazzante: nell’ottobre 2014 ha millantato un titolo di abilitazione all’insegnamento che non ha mai conseguito, finendo per dover ammettere di aver mentito a giugno 2015 proprio grazie alle pressioni del Movimento 5 Stelle.

Nicola Alemanno (Fi). Sindaco di Norcia, indagato dalla procura di Spoleto per aver autorizzato, con procedure di emergenza post sisma, la realizzazione del centro polifunzionale della Pro loco nella frazione di Ancarano. Sfruttando la disciplina speciale per le aree terremotate, ha autorizzato la costruzione all’interno del Parco protetto dei Monti Sibillini, in una zona dove non è possibile fare nuove costruzioni di quel tipo perché tutelata da vincoli paesaggistici e considerata “di valenza ecologico-ambientale”. La notizia dell’avviso di garanzia è del 6 gennaio 2018.

Franco Zaffini (FdI). Segretario regionale, indagato per truffa e peculato in merito alla gestione dei fondi consiliari del gruppo per cui ha ricevuto avviso di conclusione delle indagini nel giugno 2017. L’ultima fase dell’inchiesta è stata chiusa dai magistrati perugini nel dicembre scorso.

Fiammetta Modena (Fi).
Già consigliere regionale dell’Umbria dal 1995 al 2015, attualmente è indagata per truffa e peculato in merito alla gestione dei fondi consiliari del gruppo e ha ricevuto avviso di conclusione delle indagini lo scorso settembre.

– Lazio

Claudio Mancini (Pd). Proporzionale Camera Latina. Fra i 16 ex consiglieri Pd rinviati a giudizio (settembre 2017) nell’inchiesta sui rimborsi e le spese di rappresentanza del gruppo alla Pisana fra il 2010 e il 2012 utilizzati per spese personali (quella che affondò l’allora Pdl e ha portato, negli anni, alla condanna in appello a Franco “Batman” Fiorito). Il processo è partito lo scorso 22 gennaio. Per lui la contestazione della spesa più alta:188 mila euro.

Bruno Astorre (Pd). Proporzionale Senato. Fra i 16 ex consiglieri Pd rinviati a giudizio (settembre 2017) nell’inchiesta sui rimborsi e le spese di rappresentanza del gruppo alla Pisana fra il 2010 e il 2012.

Carlo Lucherini (Pd). Uninominale Senato Guidonia. Fu beccato a guardare la partita sull’ipad durante una seduta del Senato. Fra i 16 ex consiglieri Pd rinviati a giudizio (settembre 2017) nell’inchiesta sui rimborsi e le spese di rappresentanza del gruppo alla Pisana fra il 2010 e il 2012.

Claudio Moscardelli (Pd). Plurinominale Lazio 1 Camera, fra i 16 ex consiglieri Pd rinviati a giudizio nell’inchiesta sui rimborsi e le spese di rappresentanza del gruppo alla Pisana fra il 2010 e il 2012

Micaela Campana (Pd). Proporzionale Camera collegio 3. Divenuta famosa per i 39 “non ricordo”nella deposizione al processo su Mafia Capitale, in cui è stata sentita come testimone, è la responsabile welfare Pd alla Camera. I giudici della X sezione penale del tribunale di Roma, il 16 ottobre scorso, hanno inviato alla Procura i verbali relativi alla sua testimonianza: ritengono che siano profili compatibili con la falsa testimonianza.

Renata Polverini (Forza Italia). Uninominale Camera al Collatino, sarebbe indagata dallo scorso anno per circa 22 mila euro spesi con la carta di credito dell’Ugl (e spese pazze tra le quali quelle legali per 360 mila euro che sarebbero stati la causa della sua “cacciata” dal sindacato). Lei ha smentito ogni indagine a suo carico.

Antonio Angelucci (Forza Italia). Primo nel plurinominale nel collegio Roma 2, con buona pace del 99,59% di assenze nelle votazioni della legislatura che si è appena conclusa. Il re delle cliniche private del Lazio, editore de Il Tempo e Libero, a novembre 2017 è stato condannato dalla Procura di Roma a 1 anno e 4 mesi con l’accusa di tentata truffa e falso per i contributi pubblici percepiti tra il 2006 e il 2007 per i quotidiani Libero e il Riformista. Oltre un’indagine in corso in merito a un’inchiesta sugli appalti nella sanità della procura di Roma (settembre 2017).

Mario Abbruzzese (Forza Italia).
Coinvolto nello scandalo per le spese pazze della Regione Lazio, risulta indagato nel 2016.

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Fonte Il Blog delle stelle

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