Ho sempre sostenuto il Presidente Giuseppe Conte, credo che l’esperienza di governo “giallorossa” abbia rappresentato –…

Ho sempre sostenuto il Presidente Giuseppe Conte, credo che l’esperienza di governo “giallorossa” abbia rappresentato – nel pieno di una crisi globale dovuta ad… una pandemia – il migliore degli esecutivi che si siano succeduti negli ultimi decenni in Italia. Il lavoro svolto finora a favore del Paese, della Cosa Pubblica e soprattutto per la ripresa, non può essere messo da parte. Da lì si deve partire e lavorare coesi, affinché il governo di Mario Draghi porti avanti un programma nel solco della continuità. Sono sicura che l’intergruppo nato in Senato possa rappresentare il giusto sprone al raggiungimento di importanti e necessari obiettivi: la svolta ecologica e digitale, le riforme di efficientamento della PA e della giustizia nel segno di una maggiore equità e inclusione sociale, un sistema sanitario pubblico ottimale. Mai come in questi due anni l’Italia è stata protagonista in una Europa che per la prima volta ha invertito i suoi paradigmi facendo prevalere, finalmente, il principio di solidarietà fra Stati nonostante il fronte dei frugali. Questa prospettiva europeista, nel senso appena descritto, deve avere voce nel nuovo governo. Non si può lasciare spazio alla Lega di Matteo Salvini che, per giustificare la fiducia a Mario Draghi, compie in poche ore una mirabolante virata sul tema dell’immigrazione riscoprendosi europeista lui stesso, salvo poi ritornare sulla possibilità di una uscita dall’euro. Dichiarazioni che cambiano a seconda della sua personale opportunità politica o del comune sentire dei suoi followers e non in base a ciò che serve realmente al nostro Paese. Per questo bisogna proseguire compatti con tutte quelle forze politiche che hanno interesse a portare avanti un percorso che parta dal lavoro svolto finora e che abbia in comune una visione progressista sulle grandi sfide che l’Italia ha già di fronte.