I batteri che mangiano l’inquinamento

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I ricercatori della Lycoming College hanno scoperto una nuova specie di batteri, particolarmente abili nello scomporre la materia organica, compresi i prodotti chimici cancerogeni che vengono rilasciati quando carbone, gas, petrolio e i rifiuti vengono bruciati.

Il batterio in questione è il Paraburkholderia Madseniana, un batterio degradante acido fenolico che è stato isolato dal suolo forestale acido.

Dan Buckley, professore di ecologia microbica presso la School of Integrative Plant Science e altri cinque ricercatori della Lycoming College, hanno descritto il nuovo batterio in un documento pubblicato il 6 febbraio sull’International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology.

Il nuovo batterio, la Madseniana, prende il nome dal defunto Gene Madsen, il professore di microbiologia, che iniziò la ricerca, ma scomparso nel 2017 prima di poter confermare la scoperta.

Tutte le piante e gli animali, compresi gli esseri umani, ospitano una raccolta di batteri amici che aiutano a digerire il cibo e combattere le infezioni. I batteri che vivono nei suoli non solo aiutano le piante a crescere e a combattere i parassiti, ma sono anche essenziali per comprendere i cambiamenti climatici.

I batteri appena scoperti appartengono al genere Paraburkholderia, noti per la loro capacità di degradare i composti aromatici e, in alcune specie, la capacità di formare noduli di radice che fissano l’azoto atmosferico.

La ricerca dello scomparso Madsen si è concentrata sulla biodegradazione, cioè il ruolo dei microbi nella demolizione degli inquinanti nei suoli contaminati. Con un’attenzione particolare agli inquinanti organici chiamati idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Il suo lavoro è stato rivoluzionario nel fornire strumenti naturali per affrontare i rifiuti pericolosi in aree in cui i terreni contaminati non possono essere facilmente bonificati.

“Gene era un uomo umile e un grande scienziato. Sono così felice di vedere la sua eredità vivere e continuare”, ha dichiarato Esther Angert, professore e presidente del Dipartimento di Microbiologia.

Ma perché il ciclo del carbonio nel suolo è così importante?

“Sappiamo molto poco su come funzionano i batteri del suolo”, ha detto Buckley. “I suoli, ogni anno, producono circa sette volte più carbonio di tutte le emissioni umane di automobili, centrali elettriche e impianti di riscaldamento. E questo lo fanno proprio nel loro lavoro naturale di decomposizione del materiale vegetale. Poiché è enorme la quantità di carbonio che attraversa il suolo, anche piccoli cambiamenti nel modo in cui gestiamo il suolo potrebbero avere un grande impatto sui cambiamenti climatici”.

Comprendere come i batteri abbattono il carbonio nel suolo potrebbe essere la chiave per la sostenibilità del suolo e la capacità di prevedere il futuro del clima globale.

I microbi sono qui dall’inizio della vita, dalla formazione del pianeta terra, avvenuta più di 4 miliardi di anni. Hanno creato il sistema in cui viviamo e lo sostengono. Potremmo non vederli, ma sono loro che stanno gestendo tutto il sistema.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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