I nuovi signori dell’aria: metà aereo, metà dirigibile

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I nuovi mezzi di trasporto che solcheranno i cieli saranno ibridi. Un po’ aerei e un po’ dirigibili. Hanno eliche e timoni, ma anche una grande camera riempita di gas sostenuta da uno scheletro rigido.

Il concetto non è certo nuovo, la storia del dirigibile inizia negli anni 30 e finisce nel ’37  con il disastro del Hindenburg. I vecchi modelli erano riempiti di idrogeno, altamente infiammabile e avevano una camera unica. I nuovi utilizzano l’elio e hanno la grande camera divisa in celle. Se una si rompe o ha una perdita, non succede nulla.

Iniziato come un progetto militare, oggi sono soprattutto due le società che stanno spendendo milioni per questa iniziativa. La Lockheed Martin e la Airlander 10.

Oggi sono costruiti per trasportare pesanti carichi più velocemente e economicamente dei metodi usati oggi usualmente, ma anche un utilizzo turistico non è da escludersi. Ovviamente sono molto più lenti. Grandi 92 metri per 500 tonnellate, viaggiano ad una media di 150 km orari. Non molto a dir la verità. Ma possono stare in aria per 3 settimane.

Ma qui potrebbe giocare il fattore umano.

Questi mezzi sono lenti in confronto ad un aereo tradizionale. Un volo per New York, invece di durare circa 9 ore, potrebbe durare un giorno intero. Ma non dimentichiamo che la paura di volare è la seconda paura più diffusa.

Questi mezzi sono molto sicuri, come dimostra un filmato di uno schianto dell’Airlander 10 (trovate il video in fondo) in uno dei tanti voli di prova. Il danno è minimo, se confrontato con un normale aereo, è addirittura ridicolo.

Persino Amazon sta guardando a questa tecnologia con Amazon Prime Air. Di recente ha brevettato quello che sarà un gigantesco magazzino volante. Uno sciame di droni consegnerà i pacchi dal dirigibile fino alla nostra porta. In ogni caso per ora possono trasportare 60 tonnellate e 50 passeggeri. Forse pochi per il turismo, ma se gli investimenti continueranno, la tecnologia farà passi da gigante in pochi anni.

Staremo a vedere.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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