IL CAPO DELL’AGENZIA DI EMERGENZA CHE DICE “SPERIAMO SIANO MORTI” per evitare una gaffe… Questi i fedelissimi del centrodestr…

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IL CAPO DELL’AGENZIA DI EMERGENZA CHE DICE “SPERIAMO SIANO MORTI” per evitare una gaffe…
Questi i fedelissimi del centrodestra di Fontana.

“Limportante è che quando arriva qualcuno lì, veda tutto il nostro dispiegamento di mezzi (…) a prescindere dall’entità del danno. Quando arrivano le televisioni voglio tutto lì in dispiegamento”.

Parole di Zoli, il capo dell’Agenzia regionale di Emergenza urgenza (Areu) lombarda, ritenuto, dalla Guardia di Finanza, in grado di influire sulle gare pubbliche di mezza Italia.

Per gli inquirenti Zoli avrebbe una “maniacale ossessione” nel voler “esaltare l’immagine della sua Areu”, che mira a esportare in ogni Regione, anche a costo di “turbare” i bandi di gara nel settore emergenza e soccorso. I finanzieri documentano “la presenza di condotte collusive che portano la politica a sottostare alle direttive di un personaggio di spicco che non esita a fare uso dell’importanza dei vari incarichi da lui ricoperti per mettere le mani sui bandi del settore dell’emergenza urgenza”.

E non si fermerebbe nemmeno davanti ai morti del disastro di Pioltello, del 25 gennaio 2018, quando arriva ad augurarsi la morte di due feriti per non fare “brutta figura” con i vertici regionali.

Pioltello è il momento topico della “maniacale ossessione” che la Gdf attribuisce a Zoli. La concitazione lo spinge, secondo quanto ricostruito, ad “augurarsi la morte” di due pendolari feriti, per evitare brutte figure con l’allora presidente Maroni, al quale aveva comunicato in anticipo i decessi. “Sperem (che siano morte, ndr), io adesso, mi dispiace per loro, ma sperem”, dice intercettato a un collaboratore. “Fai arrivare i 2 elicotteri, anche 3… Basta che io possa dire che ho gli elicotteri dispiegati”. Poco importa se i due velivoli in più non potranno atterrare, perché non c’è lo spazio fisico per farlo. Devono esserci. E ordina che i feriti in codice verde siano medicati sul posto, “a evidente beneficio dei media”.

Al Pirellone Zoli è un’istituzione: nominato da Formigoni, diventa fedelissimo prima di Maroni e oggi di Fontana.
Pur non essendo leghista, intercettato si vanta di un solidissimo rapporto con Salvini: “Conosco Salvini, conosco anche gli altri ecc. che hanno avuto bisogno di me, hanno sempre bisogno di me e quindi se chiedo qualcosa…”, dice. “Salvini è una brava persona (…) è un uomo di spettacolo (…) quando andava ai talk show mi mandava gli sms… mi mandava dei pareri sulle cose che stavano dicendo, in modo da poter dibattere”.

“L’importanza del suo ruolo”, scrive la Gdf, “sta nel riuscire a deviare i fondi che potrebbero ottenere altre associazioni per la medesima attività”.
E più Areu nascono, più lui ottiene ruoli nella Conferenza delle Regioni – per l’attuazione del Nue 112 – e in Protezione civile.

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Fonte Dario Violi on Facebook

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