Il dispositivo che legge il pensiero

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di Arnav Kapura – Da quando i computer sono stati inventati, abbiamo cercato di renderli più intelligenti e più potenti. Siamo passati dall’abaco, ai computer tascabili. E ora progettiamo intelligenze artificiali per automatizzare anche i compiti di concetto.

Come immaginare di integrare l’intelligenza umana e l’intelligenza delle macchine?

Potremmo combinare ciò che le persone sanno fare meglio, come il pensiero creativo e intuitivo, con ciò che i computer sanno fare meglio, come ad esempio elaborare le informazioni e memorizzare perfettamente le cose. Questo significherebbe ottenere il meglio da quello che abbiamo.

E oggi c’è un dispositivo che potrebbe renderlo possibile.

Si chiama AlterEgo, ed è un dispositivo indossabile con una IA conversazionale. Una IA con cui puoi parlare internamente e dialogare.

Normalmente, quando parliamo, il cervello invia segnali attraverso i nervi ai vostri sistemi interni, per attivarli. É così che le corde vocali producono parole. Ora, immaginate di parlare da soli senza vocalizzare, senza muovere la bocca, senza muovere la mascella, ma semplicemente articolando queste parole internamente. In tal modo coinvolgete molto sottilmente i vostri sistemi vocali interni, come la lingua e la parte posteriore del palato. Quando ciò accade, il cervello invia segnali estremamente deboli ai sistemi interni.

AlterEgo ha sensori, integrati in un sottile dispositivo in plastica, flessibile e trasparente che si trova sul collo proprio come un adesivo. Questi sensori raccolgono questi deboli segnali interni, direttamente dalla superficie della pelle. Un programma di IA, che è sempre in esecuzione, cerca quindi di capire cosa l’utente sta cercando di dire e, mediante la conduzione ossea, il dispositivo risponde direttamente nell’orecchio interno dell’utente. Ciò che l’utente sente è un audio sovrapposto all’udito naturale dell’ambiente.

Quali potrebbero essere le implicazioni di strumenti come questi?

Immaginate di memorizzare perfettamente le cose. Registrare perfettamente le informazioni di cui parli tra te e te, e poi riascoltarle quando vuoi. Mandare messaggi in silenzio ad altre persone. Diventare improvvisamente multilingue.

Il potenziale potrebbe essere di vasta portata.

Ci sono milioni di persone in tutto il mondo con problemi nel parlare. Persone con la SLA, o la malattia di Lou Gehrig, con ictus e cancro orale, e con molte altre condizioni. Per loro, comunicare è un processo lento e faticoso.

Così sono andato da Doug, una ragazzo a cui 12 anni fa, hanno diagnosticato la SLA. Da allora ha perso la capacità di parlare. Oggi usa una tastiera su schermo, dove digita le singole lettere usando i movimenti della testa. Ci vogliono diversi minuti per comporre una singola frase.

Ebbene gli abbiamo chiesto quali fossero le prime parole che avrebbe voluto dire, usando il nostro sistema. Doug ci disse che voleva usare il nostro sistema per salutare sua madre.

Ci sono milioni di persone che potrebbero essere in grado di comunicare in tempo reale con altre persone, con i loro amici e con le loro famiglie. La mia speranza è di essere in grado di aiutarli a esprimere i loro pensieri e le loro idee.

Credo che l’informatica, l’intelligenza artificiale e Internet, invece di essere entità esterne o avversarie, possono amplificare l’ingegno umano, dandoci capacità inimmaginabili e sbloccando il nostro vero potenziale. E forse anche darci il modo per diventare migliori come persone. Ma questo sta soprattutto a noi.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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