Il ministro Cingolani assicura a Conte che lui non aveva mica aperto al nucleare: “Nulla del genere, io sono uno scienziato e av…

Tempo di lettura: 2 minuti

Il ministro Cingolani assicura a Conte che lui non aveva mica aperto al nucleare: “Nulla del genere, io sono uno scienziato e avevo semplicemente risposto a una domanda sul nucleare di quarta generazione, tutto qui, ma non sono un fautore dell’energia atomica”.
“L’impressione è che Cingolani spesso parli sottovalutando la portata politica di certe frasi”, sussurra chi era all’incontro.
Di certo nella riunione Conte ripete più volte che il M5S è contrario al nucleare e che la linea è quella.
Per questo chiede al ministro “maggiore coordinamento”, ossia di rapportarsi di più a lui e ai 5Stelle.
“Ci sono molte cose da fare, aiutiamoci a vicenda” lo esorta l’avvocato.
E Cingolani non si nega: “Nessun problema, io posso anche fare da parafulmine, non ho obiettivi politici o la voglia di candidarmi quando avrò concluso questo incarico”. Rivendica la sua natura di tecnico. Ma il suo ruolo è assolutamente cruciale, quindi politico. Figurarsi quando parla di reattori e centrali.
Lo ricorda indirettamente Conte a riunione appena finita, quando morde Salvini di fronte ai microfoni: “Il capo della Lega può trasferirsi in Francia, dove hanno fatto la scelta nucleare.
Noi M5S diciamo no perché è questa la scelta fatta dagli italiani con il referendum, e poi l’energia atomica costa moltissimo: su questo Cingolani ci ha dato ampie garanzie”. D’altronde, continua l’ex premier, “per raggiungere l’obiettivo di una riduzione del 55 per cento delle emissioni per il 2030, dobbiamo correre ancora di più rispetto al passato sulle rinnovabili, e anche su questo con Cingolani c’è piena sintonia”. Sillabe ufficialmente cortesi, ma che in controluce, sono una puntura di spillo per il ministro.
(di L. De Carolis)

(Feed generated with FetchRSS)

Leggi Tutto

Fonte Dario Violi on Facebook

Commenti da Facebook
(Visited 4 times, 1 visits today)
Vai alla barra degli strumenti