Il piano per l’energia e il clima che cambia l’Italia e l’Europa

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“Più panelli solari, meno dipendenza dal petrolio. Il Piano nazionale integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), inviato dal Ministero dello Sviluppo Economico alla Commissione europea, è un vero e proprio modello per il resto d’Europa. Lo strumento prevede infatti obiettivi ambiziosi ai quali tutti i Paesi dovrebbero puntare.

Sono cinque i principali punti del Piano: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia e ricerca, innovazione e competitività.

La produzione di energia da fonti rinnovabili (FER) nei Consumi Finali Lordi sarà pari al 30%, in linea con gli obiettivi previsti per il nostro Paese dalla UE. Facciamo meglio invece sui Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti: l’Unione europea prevedeva una quota minima di energia da FER del 14%, noi abbiamo alzato il tiro cercando di raggiungere il 21,6%.

Inoltre il piano del Ministero dello Sviluppo Economico prevede una riduzione dei consumi di energia primaria del 43%, a fronte di un obiettivo UE molto più basso: oltre il 10% in meno, indicando una riduzione del 32,5%. Riduciamo, inoltre, i gas ad effetto serra del 33%, nonostante Bruxelles abbia stabilito una diminuzione pari al 30%: anche qui vogliamo fare di più e meglio.

IL CAMBIAMENTO IN ITALIA
Siamo riusciti, nei tempi previsti, ad elaborare uno strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese per i prossimi 10 anni, senza il quale continueremmo a navigare a vista e col pericolo di non raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Il merito va ad un cambiamento radicale nell’approccio alla politica energetica e all’eccellente lavoro di squadra che ha coinvolto tecnici e policy maker di MiSE, MATTM, MIT, GSE, ISPRA, ENEA, Politecnico di Milano e ARERA, che ringraziamo per l’impegno e la passione con cui hanno collaborato alla redazione del PNIEC.

Il piano è uno strumento che per raggiungere i propri obiettivi avrà bisogno del sostegno e della collaborazione attiva da parte di tutti gli stakeholders, sia nella fase di predisposizione che di realizzazione. Per questo, prevediamo una consultazione a tutti i livelli e, soprattutto, con le parti interessate, comprese le parti sociali. Oltre alla consultazione tramite la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) contiamo di realizzare un percorso strutturato di confronto attraverso tavoli tematici di lavoro che coinvolgeranno i diversi player. Inoltre, a breve, presenteremo in un evento pubblico il portale dedicato al PNIEC, pensato per essere uno spazio di informazione e di dialogo sulle principali tematiche oggetto del piano, integrando anche la dimensione sociale della transizione energetica che, molto spesso, rappresenta la principale barriera al cambiamento.

IL CAMBIAMENTO IN EUROPA
Il piano nazionale nasce come applicazione del Regolamento per la Governance dell’Unione dell’energia approvato in forma definitiva dal Parlamento europeo lo scorso novembre.

Il Regolamento – che contiene molte proposte del Movimento 5 Stelle – stabilisce che gli Stati membri dovranno concretamente recepire ed attuare nel decennio 2020-2030 attraverso i loro piani nazionali relativi ad energia e clima, le politiche energetiche dell’UE, fra cui la direttiva rinnovabili. Contiene tre efficaci strumenti nati dall’azione del Movimento 5 Stelle al Parlamento Europeo:

 l’obbligo di allineare con gli accordi di Parigi sul clima le strategie nazionali relative ad energia e clima;
– i principi in base ai quali l’efficienza energetica dev’essere messa al primo posto e va trattata come un’infrastruttura per l’energia.
– l’obbligo per gli Stati membri di descrivere tutti i sussidi nazionali all’energia, in particolare quelli per le fonti fossili, e di fornire ragguagli sulla loro eliminazione graduale.

L’efficienza energetica viene messa al primo posto e trattata come un’infrastruttura per l’energia. Ciò significa che si deve dare priorità all’efficienza ogni qualvolta sia più conveniente risparmiare energia invece di trasportarla o aumentarne la produzione. È un concetto di puro buon senso, ma purtroppo non così scontato: noi faremo in modo che diventi realtà”.

 

di Davide Crippa, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico, e Dario Tamburrano, Europarlamentare Efdd – Movimento 5 Stelle

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Fonte Il Blog delle Stelle

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