Il “rapporto Draghi” mette sotto accusa le politiche neoliberiste sulle quali poggia l’attuale impalcatura europea

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Il “rapporto Draghi” mette sotto accusa le politiche neoliberiste sulle quali poggia l’attuale impalcatura europea.

Siamo d’accordo, ma a questo punto noi ci chiediamo: dov’era Draghi quando l’Unione europea approvava la riforma del Patto di Stabilità, incompatibile con i maggiori investimenti in innovazione e transizione green che adesso richiede? Cos’ha fatto quando era Presidente del Consiglio per aumentare il budget europeo e attrezzare l’UE di quella potenza di fuoco che Usa e Cina hanno messo in campo?

Giuseppe Conte ha lottato in Europa per ottenere il Next Generation EU, lui cosa ha fatto? Draghi, in altre parole, boccia sé stesso.

Per difendere i valori fondamentali europei servono nuove ricette e, soprattutto, nuove personalità. La pace, per esempio, non si costruisce inviando le armi in Ucraina. Su una cosa Draghi ha ragione: è vero che se non cambia l’UE rischia di crollare su se stessa, ma il detonatore saranno l’austerità, l’economia di guerra e le politiche neoliberiste e sovraniste.

Pasquale Tridico

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Fonte MoVimento 5 Stelle Europa on Facebook

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