Internet sotto pressione: ecco la mappa globale

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Stiamo mettendo a dura prova l’infrastruttura a banda larga, le persone di tutto il mondo si rivolgono allo streaming HD e ai giochi online per passare il tempo.

Ma tutto questo potrebbe far cedere la rete, e non solo in Italia.

Strano perché di investimenti si sono fatti, o no? Le nuove informazioni mostrano che le infrastrutture della rete sono sottoposte a forti pressioni a livello globale. Così dei ricercatori australiani hanno creato una mappa della “pressione globale su Internet”, visibile a questo link.

Il software dietro la mappa, sviluppato dalla società di dati KASPR Datahaus, raccoglie ed elabora quotidianamente miliardi di attività su Internet, comprese le misurazioni della qualità della banda. Ovviamente qualsiasi attività ad alta intensità di banda, come lo streaming di video HD e giochi online, può contribuire alla congestione.

Italy Internet Pressure – Dati del 24/03/2020

Cosa sta succedendo?

Più persone a casa significa più persone online, ma soprattutto, contemporaneamente. Ed è quest’ultima parte quella ad appesantire di più la rete. I video in streaming o le teleconferenze sono costituite da piccoli pacchetti di informazioni. Questi pacchetti devono trovare la strada lungo i cavi in rame e in fibra ottica su grandi distanze. Più pacchetti di streaming provano a fare il viaggio in una volta, più congestionato è il percorso e più lento è il tempo di arrivo.

Il team ha esaminato le prestazioni di Internet e ha osservato i cambiamenti nella latenza di Internet tra il 12 e il 13 marzo, periodo in cui diversi paesi tra cui Francia, Spagna e Italia sono entrati in misure restrittive di isolamento imposti dal governo, rispetto al 13-14 febbraio. Sebbene i valori possano sembrare relativamente piccoli, come il 3% o il 7%, una differenza del genere è tutt’altro che normale e indica che molti utenti stanno probabilmente sperimentando una congestione della larghezza di banda.

La mappa, che è pubblicamente disponibile e consente agli utenti di scaricare dati per singoli paesi, rivela che la pressione sulle reti Internet è particolarmente sentita in Italia, Spagna, Svezia, Iran e Malesia. Nel Regno Unito durante questo periodo, tra la metà di febbraio e la metà di marzo si è registrato un aumento della latenza di Internet di circa il 4%.

C’è anche da dire che per ora nella maggior parte dei paesi OCSE colpiti da COVID-19, la qualità di Internet è relativamente stabile, anche se l’Italia, Spagna e, sorprendentemente, la Svezia, mostrano segni di tensione.

Se la rete cede cosa possiamo fare?

É difficile da dire ma una delle soluzioni che i governi e i fornitori potrebbero subito adottare, potrebbe essere la limitazione di alcuni servizi online, rendendo così improbabile che le reti si fermino a causa di picchi di traffico. Tutto questo è dovuto all’infrastruttura. Quando viene pianificata la gestione della capacità, vengono presi in considerazione modelli di utilizzo tipici, tra cui picchi e tempi di depressione, ma lo smart working e il distanziamento sociale hanno cambiato radicalmente questo modello. Nel caso in cui il traffico superi i livelli previsti, gli operatori potrebbero dover dare la priorità a determinati tipi di servizi, come l’accesso a importanti risorse sanitarie o educative.

Servizi di streaming come Netflix, Amazon e YouTube hanno concordato di ridurre la qualità di streaming dei loro servizi in Europa per ridurre il rischio di sovraccarico della rete. Ma se si dovesse incorrere in problemi gravi, potrebbero vedersi costretti a limitare ancor di più il servizio. Restringendolo ad alcune ore.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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