La città come miniera di materie prime

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Secondo uno studio realizzato a Vienna, nella città austriaca (della grandezza di 2 volte Milano) ci sono circa 4500 kg di ferro, 340 kg di alluminio, 200 kg di rame, 40 kg di zinco e 210 kg di piombo. Pro capite, si avete capito bene, per ognuno di noi.

A questo si aggiungono circa 7.500 kg di metalli, che possono essere riciclati da ogni appartamento di circa 100 mq. Queste materie prime sono pronte per essere riciclate. Ma nessuno ne usufruisce.

Eppure siamo circondati da materie prime ovunque.

Sono nelle cose e nei dispositivi che usiamo ogni giorno, nelle case in cui viviamo, nei luoghi che frequentiamo e nei veicoli che usiamo.

Ma perché è così importante? Perché l’offerta di materie prime nel mondo sta diventando sempre più scarsa e più costosa, in termini economici e, soprattutto, ambientali.

Dobbiamo pensare alla città come una miniera, come fonte di materie prime: creare l’estrazione urbana.

Perché non utilizziamo le materie prime già lavorate, di cui siamo circondati nei nostri edifici, nelle nostre attrezzature e nei veicoli?

L’estrazione urbana è più di un semplice riciclaggio. È un concetto basato su quattro pilastri, e che proprio a Vienna stanno mettendo in atto:

  • Design intelligente, che include già il riciclaggio
  • Mappe catastali delle risorse, in cui i depositi minerali creati dall’uomo sono contrassegnati come nelle mappe terrestri.
  • Metodi per trovare, valutare ed estrarre materie prime in depositi antropogenici.
  • Nuove tecnologie per il recupero di materie prime, che vengono utilizzate solo in piccole quantità e che non possono ancora essere riciclate con profitto.

Oggi un appartamento di 100 metri quadrati contiene circa 7.500 chilogrammi di metalli, che corrisponde al peso di circa 7 auto.

Sono questi i tesori che dovrebbero essere usati in futuro.

Il punto più importante però è che dobbiamo dare un senso a ciò che costruiamo, dobbiamo capire, già al momento in cui si poggia la prima pietra, cosa faremo con tutto quel materiale quando sarà usurato, rotto e non più riutilizzabile per l’uso per cui è stato concepito.

Cosa c’è dopo? Ad oggi il nulla. La discarica e poco altro.

Ma non è più pensabile inquinare così tanto per fare solo una strada o un palazzo. Possiamo fare di meglio. Abbiamo poche chance. O usare ciò che già abbiamo o inquinare sempre di più e sensa senso.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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