La Commissione d’inchiesta, invocata da Matteo Salvini, ha scatenato il panico fra i leghisti (e il centrodestra tutto) in Lomba…

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La Commissione d’inchiesta, invocata da Matteo Salvini, ha scatenato il panico fra i leghisti (e il centrodestra tutto) in Lombardia.

Ricapitoliamo.

La Lega, esempio più unico che raro di partito in grado di essere d’opposizione in televisione, di governo nei ministeri e astenuto in Aula, per mesi ne dice di tutti i colori sul ministro Speranza, invocandone a più riprese le dimissioni.

Fratelli d’Italia, alleato della Lega nella coalizione di centrodestra ma non di governo (che spettacolo, vero?), per mettere in difficoltà la Lega presenta una mozione di sfiducia al ministro stesso.

La Lega in Aula, dopo mesi di chiacchiere, vota contro Fratelli D’Italia e la mozione di sfiducia contro il ministro Speranza.

Non è finita. Per uscire dall’empasse e distogliere l’attenzione dall’ennesima prova di incoerenza e inconsistenza politica, Salvini comincia a invocare una commissione d’inchiesta, per arrivare poi a sfiduciare l’operato del ministro Speranza.

Un annuncio che scatena il panico, come riportato all’interno dell’articolo de “Il Fatto Quotidiano”, all’interno dei leghisti del Nord, terrorizzati che la Commissione d’Inchiesta possa rivelarsi un boomerang nei confronti dei disastri commessi dal centrodestra in Lombardia.

Ricordiamo che in Regione Lombardia, la Commissione d’Inchiesta Covid richiesta dal Movimento Cinque Stelle e dalle opposizioni è stata ottenuta dopo mesi di battaglie politiche e ancora oggi fatica a lavorare per via delle reticenze della maggioranza.

Di seguito l’articolo di Giacomo Salvini per “Il Fatto Quotidiano”:

Il terrore corre nelle chat dei parlamentari leghisti, soprattutto quelli lombardi che hanno vissuto sulla propria pelle i drammi del Covid, ma conoscono anche i disastri della giunta Fontana sulla pandemia: “Ma hai visto cosa c’è scritto nella proposta?” è la frase più ricorrente da mercoledì pomeriggio. Ovvero da quando il “centrodestra di governo” (Lega, Forza Italia, Udc e Cambiamo!) ha deciso di votare contro la mozione di sfiducia di Fratelli d’Italia nei confronti di Roberto Speranza ma ha lanciato, appoggiato dai renziani, una proposta di legge per istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sulla pandemia. Un modo per mettere nel mirino il ministro della Salute e il governo Conte-2 sulla gestione del Covid che però, se istituita, potrebbe trasformarsi in un gigantesco boomerang nei confronti della Lega.

Il timore che serpeggia tra i parlamentari del Carroccio è che a finire in croce non sarà poi tanto il governo giallorosa ma la gestione di alcune regioni del Nord che, come noto hanno la competenza in materia sanitaria, a partire dalla Lombardia passando per Veneto, Liguria e Piemonte che non hanno certo brillato nell’ultimo anno. Il commento di un senatore di lunga data nel Carroccio è eloquente: “Speriamo che la commissione sia solo una minaccia sospira altrimenti rischia di diventare un bagno di sangue”. Sì, perché i parlamentari leghisti si sono accorti che nella proposta della commissione d’inchiesta ci sono anche diversi riferimenti alla gestione del Covid in Lombardia. Un autogol totale. Nelle premesse, quando si parla del mancato aggiornamento del piano pandemico, i proponenti fanno riferimento anche all’inchiesta della Procura di Bergamo “sulla gestione dell’epidemia di Covid nella Bergamasca, che comprende la mancata istituzione della zona rossa, l’anomala chiusura e riapertura del pronto soccorso di Alzano Lombardo e i molti morti nelle Rsa”. Tutti elementi che chiamano in causa in minima parte il governo Conte (solo per la mancata zona rossa) ma soprattutto la giunta e l’assessorato alla Sanità lombardo sia sulla mancata chiusura dellaVal Seriana ma anche sulla riapertura del pronto soccorso di Alzano e la gestione delle Rsa, con la tristemente nota delibera dell’8 marzo 2020 in cui si invitavano le Ats a trasferire i malati positivi non gravi nelle Rsa. Ma nel testo c’è anche un altro passaggio che rischia di creare grossi imbarazzi nella Lega. Oltre alla richiesta di fare luce sul piano pandemico, sulle conseguenze del suo mancato aggiornamento, sul dossier dei ricercatori Oms di Venezia critico nei confronti dell’Italia, si chiede di “accertare se, nell’ipotesi in cui si fosse attivato un effettivo monitoraggio, sarebbe stato possibile individuare eventuali picchi anomali di infezioni respiratorie dentro ai pronto soccorso e agli ospedali lombardi e dunque prevenire l’epidemia”.

Nella Lega temono anche che questa commissione di venti deputati e venti senatori venga sfruttata dagli alleati di FdI per mettere in difficoltà i governatori leghisti. Tant’è che Giorgia Meloni ha subito sposato l’iniziativa ed è noto che FdI in Lombardia abbia spesso preso le distanze dalla gestione del Covid della coppia Fontana-Bertolaso negli ultimi mesi. Epperò il rischio che la commissione d’inchiesta possa chiamare in causa anche governatori di FdI come l’abruzzese Marco Marsilio ha portato i meloniani a scrivere una proposta di legge, già depositata alla Camera a prima firma Meloni, molto più circoscritta e diretta a individuare le responsabilità del Ministero della Salute e dell’Oms sul mancato aggiornamento del piano pandemico. Che il rischio di politicizzare la commissione ci sia lo dice anche il senatore di Cambiamo! Gaetano Quagliariello: “La commissione dovrà studiare cosa è successo come in Francia spiega ma se diventa una gogna non va bene”. Anche Pd e M5S, che dovranno dare i propri voti per istituirla, sono convinti che la commissione possa diventare un boomerang per il centrodestra: “È chiaro che il primo tema che noi chiederemo sarà fare luce su quello che è successo in Lombardia”, dice il senatore lombardo dem Antonio Misiani.

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Fonte MoVimento 5 Stelle Lombardia on Facebook

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