La nuova sfida di Uber: camion senza guidatore

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Nel 2016 Uber aveva rilevato Otto, una società che stava sviluppando sistemi di intelligenza artificiale e auto guida per i camion. Poi ad un tratto aveva perso interesse per il progetto, visto i grandi progressi sull’auto guida sulle automobili. Ora però sembra che potrebbe tornare su i suoi passi ed investire pesantemente sui camion 2.0.

Un po’ di storia.

É probabile che vedremo camion che si autoguidano sulle strade prima delle auto che si autoguidano. La guida in autostrada è più facile di quella in città, rendendo il trasporto su strada a lungo raggio una sfida più semplice da affrontare. Inoltre i camionisti sono più facili da sostituire rispetto ai tassisti. Questo ha spinto il MIT Technology Review a scegliere i carrelli autotrasportanti come una delle nostre 10 tecnologie rivoluzionarie del 2017.

L’anno scorso il cofondatore di Otto, Lior Ron, aveva addirittura previsto che l’intelligenza artificiale sarebbe stata ampiamente disponibile nei camion entro 10 anni.

Poi sono succesi due piccoli intoppi.

Il primo problemi si è verificato poco dopo l’acquisizione di Otto da parte di Uber, una società concorrente, Alphabet, ha intentato una causa contro Uber per presunto furto di segreti commerciali per l’autoguida. La causa è stata risolta con 250 milioni di dollari in azioni. Per Uber allora il settore camion non era primario. E ha lasciato correre, tanto era intento a sviluppare l’autoguida per le auotmobili.

Adesso arriviamo al secondo problema. Problema che ha completamente sconvolto i programmi di Uber. Poche settimane dopo, una delle auto con autoguida Uber colpì e uccise un pedone.

É ovvio che le auto comuni fanno molti più morti, ogni anno in Italia sono più di 3000. Ma oggi la tecnologia dell’autoguida è vista ancora con diffidenza.

Le conseguenze hanno fatto ritornare Uber sui suoi passi e rinvestire sui programm di IA per i camion.

Uber ha ritirato per ora le sue auto robotizzate dalle strade. Con il lancio della divisione autocarri autonomi, spera di poter recuperare il terreno perduto e magari migliorare le sue automobili autoguidate.

“Crediamo che concentrare l’energia e l’esperienza di tutto il nostro team su questo impegno sia il modo migliore di procedere”, ha dichiarato Eric Meyhofer, responsabile del Gruppo Uber Advanced Technologies.

Non dimentichiamoci che tutto questo ha anche un grande impatto sull’occupazione.

Uber ha dovuto superare la mancanza di fiducia nel settore degli autotrasporti. L’industria non è molto ricettiva nei confronti delle nuove tecnologie, Inoltre ci sono molte preoccupazioni relative alle persone che potrebbero perdere il lavoro.

Cosa riserva il futuro?

I camionisti non dovrebbero abbassare la guardia. Tutto ci dice che il futuro è fatto di mezzi che si autoguidano, con sistemi di sicurezza infallibili e sicuri al 100%. Aziende come Tesla, Volvo, Peterbilt e Daimler stanno ancora spingendo avanti la tecnologia. Diciamo che è qualcosa di inevitabile e quindi dobbiamo immaginare che molto presto sarà curioso vedere qualcuno guidare, anzi sarà considerato addirittura pericoloso e senza senso.

Una riflessione analoga dovrebbero farla gli amanti delle due ruote.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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