La verità sulle liste di attesa nel Lazio

Tempo di lettura: 2 minuti

di Roberta Lombardi

Questa che vi mostro è la realtà sulle liste di attesa nel Lazio. La realtà che tutti noi viviamo ogni giorno. Un cittadino qualsiasi che per fare una colonscopia in una struttura pubblica deve aspettare persino un anno! Zingaretti (Pd) aveva detto che le avrebbe abbattute in 3 mesi, ma i fatti lo smentiscono. Ha fallito.

Il MoVimento 5 Stelle ha un piano in 5 punti, studiato insieme a esperti e specialisti del comparto:

1. Monitoraggio e controllo delle prestazioni istituzionali. Attualmente nessuno misura quante prestazioni vengono effettuate in regime istituzionale per singolo medico e nell’ambito delle singole discipline. Noi lo faremo. L’intramoenia è un servizio importante, ma non dobbiamo dimenticare che non può superare il numero di prestazioni erogate istituzionalmente. L’obiettivo è che ci sia una proporzionalità sui due fronti.

2.
Assegnazione budget delle prestazioni istituzionali ai singoli medici specialisti ambulatoriali e ospedalieri basato su nomenclatore di categoria. In pratica, secondo i nomenclatori, ogni medico potrebbe svolgere un determinato numero orario di prestazioni istituzionali al netto di tutte le attività formative e di programmazione. Tale numero di prestazioni dovrebbe diventare il minimo garantito da ciascuno specialista.

3.
Inserimento di tutti gli ambulatori, anche accreditati, nelle agende Recup. Attualmente si verifica che molte aziende non inseriscono affatto tutti gli ambulatori erogatori delle prestazioni nelle agende Recup. Per questo gli ambulatori rimangono deserti e le prestazioni che potrebbero erogare rimangono non prenotabili. Inoltre le prestazioni erogabili dagli accreditati non vengono affatto inserite nel sistema di prenotazione regionale Recup.

4. Eliminazione immediata dell’intramoenia in forma allargata. E’ quella forma di intramoenia che viene erogata, teoricamente in via del tutto provvisoria ed eccezionale, presso strutture private a causa della mancanza di spazi e locali adibiti all’interno dell’azienda. In molti ne abusano, perché si tratta di una attività del tutto incontrollata, non informatizzata, il che produce un dirottamento delle prestazioni aziendali a favore della clinica che ospita il medico autorizzato.

5. Obbligo di presentazione contabilità e bilanci separati in intramoenia. Di fatto dovrebbe già essere così, ma non esiste azienda che ha un bilancio dell’attività intramoenia separato da quello aziendale. Vengono in genere distinti soltanto quei pochi conti che rappresentano le entrate e le uscite o i fondi perequativi, ma non esiste alcuna rappresentazione né economica, né patrimoniale dell’Alpi separata dall’azienda. Chi ha mai verificato questi aspetti?

#LaNostraRegioneDiVita

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Fonte Il Blog delle stelle

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