La vita oltre il cellulare

Tempo di lettura: 4 minuti

di Ron Srigley – Un giorno, alcuni anni fa, ho fatto un esperimento in una lezione di filosofia dove insegnavo. Tutti i miei studenti avevano fallito un test di metà semestre. I motivi erano molteplici, ma avevo la sensazione che il loro uso pervasivo di cellulari e laptop in classe fosse in parte responsabile. Così ho chiesto loro quale fosse il problema. Insomma il compito era andato davvero male per tutti. Era importante sapere cosa pensavano fosse andato storto.

Dopo alcuni istanti di silenzio, una ragazza alzò la mano e disse: “Non capiamo cosa dicono i libri. Non capiamo le parole”. Mi sono guardato e ho visto gli atri studenti annuire. Così ho pensato di fare un piccolo esperimento. Ho offerto alcuni crediti extra a chi mi avesse consegnato i loro cellulari per 9 giorni e avesse scritto come fosse vivere senza.

12 studenti, circa un terzo della classe, ha accettato l’offerta.

Senza i loro telefoni, inizialmente la maggior parte degli studenti si sentivano persi, disorientati, frustrati e persino spaventati. Insomma, sentivano come se gli mancasse qualcosa. Ciò sembrava supportare la narrativa del settore, che vedeva nella disconnessione un proprio e vero allontanamento dal mondo. Ma dopo due settimane successe qualcosa.

La maggior parte ha iniziato a pensare che i loro telefoni cellulari stessero effettivamente limitando le loro relazioni con altre persone, compromettendo la propria vita e in qualche modo tagliandole fuori dal mondo “reale”. Ecco alcune delle loro affermazioni:  “Che ci crediate o no, sono dovuta andare da uno sconosciuto e chiedergli che ore fossero. Onestamente mi ci è voluto molto coraggio per farlo, mi ha guardato come una pazza”, scrisse Janet. “Qualcuno mi disse anche che ero strana, in fondo tutti hanno un cellulare”. Ma Janet descrive anche un altro fatto particolare. “Quando chiedevo che ore fossero, quasi tutti tiravano fuori un cellulare proprio prima che potessi entrare in contatto visivo con loro”.

Per molti giovani, il contatto umano diretto e non mediato, è stato vissuto come “maleducato” nel migliore dei casi e “strano” nel peggiore dei casi. Cioè come se ci dovesse essere prima una sorta di confidenza, di permesso, prima poter fare certe cose, per esempio chiamare.

James, un altro studente, si accorse che: “Una delle cose peggiori e più comuni che la gente fa oggi è estrarre il cellulare e usarlo durante una conversazione faccia a faccia”. Ma scriveva anche che in questo modo ebbe l’opportunità di notare come anche lui facesse spesso la stessa cosa.

Emily notò che: “molte persone usavano il cellulare quando si sentivano in una situazione imbarazzante, per esempio quando erano ad una festa mentre nessuno parlava con loro”.

Il prezzo di questa protezione dai momenti imbarazzanti è la perdita delle relazioni umane, una conseguenza che quasi tutti gli studenti non avevano soppesato prima. Senza il suo telefono James si ritrovò costretto a guardare gli altri negli occhi e a conversare. Stewart disse che: “Essere costretti ad avere relazioni reali con le persone, mi ha reso una persona migliore, perché ogni volta che accadeva ho potuto imparare a gestire meglio la situazione, che è molto meglio di guardare costantemente un telefono”.

Praticamente tutti gli studenti hanno ammesso che la facilità di comunicazione era uno dei veri vantaggi dei loro telefoni. Tuttavia, 8 su 12 hanno dichiarato di essere sinceramente sollevati di non dover rispondere al solito flusso di messaggi e post sui social media.

Peter: “Devo ammetterlo, è stato bello senza il telefono per tutta la settimana. Non è stato necessario ascoltare ogni messaggio, e non mi sono sentito male a non rispondere alle chiamate perché non ce n’era nessuno da ignorare”.

Emily ha detto che si è trovata “a dormire più serenamente dopo le prime due notti”. Diversi studenti sono andati oltre e hanno affermato che la comunicazione con gli altri era in realtà più facile ed efficiente senza i loro telefoni. Stewart: “In realtà ho fatto le cose molto più velocemente, perché invece di aspettare una risposta da qualcuno (che non sai nemmeno se leggono il tuo messaggio o no), le chiamavo e così passavo subito alla cosa successiva.

Si dice spesso che molti strumenti ci rendono più produttivi. Ma per gli studenti, i telefoni hanno avuto l’effetto opposto. “Scrivere un documento e non avere un telefono ha aumentato la mia produttività almeno il doppio”, ha affermato Elliott. “Sei concentrato su un compito e non devi preoccuparti di nient’altro”.

L’esperienza dei miei studenti sui telefoni cellulari potrebbe non essere esaustiva o statisticamente rappresentativa. Ma è chiaro che questi gadget li hanno fatti sentire meno vivi, meno collegati alle altre persone e al mondo, e meno produttivi. Hanno anche reso più difficili molti compiti, in altre parole, i telefoni non li hanno aiutati. O almeno non in tutto.

Ho eseguito questo esercizio per la prima volta nel 2014. L’ho ripetuto l’anno scorso nell’istituzione più grande e più urbana in cui ora insegno. L’occasione questa volta non è stata una prova fallita; è stata la mia disperazione per l’esperienza scolastica nella sua interezza. Voglio essere chiaro qui, questo non è personale. Ho una vera passione. Ma molti studenti sono spaventosi. In un dato giorno, il 70% di loro è seduto davanti a me a fare shopping, mandare messaggi, giocare ai videogame, guardare video o vedere una serie tv. E non lo fanno solo i “cattivi” studenti, anche gli studenti “bravi” lo fanno. E ora nessuno cerca nemmeno di nasconderlo.

Qual è il punto? Nessuno vuole eliminare i cellulari dal mondo, ma c’è un fatto che dobbiamo soppesare. Per molti studenti, anche le attività più semplici, come prendere l’autobus o il treno, ordinare la cena, alzarsi la mattina, anche sapere dove si trovavano, erano tutti compiti che richiedevano il cellulare. Man mano che il telefono diventava sempre più onnipresente nella loro vita, la loro paura di stare senza cresceva. Erano nervosi, persi, senza i loro apparecchi.

I ragazzi pensano che senza telefoni cellulari la vita sia semplice e reale, ma potrebbero non essere più in grado di far fronte al mondo e alla società. Insomma dopo qualche giorno si sentivano meglio e ci si sono abituati anche facilmente, ma tutti pensavano che la cosa andasse bene solo per un breve periodo di tempo. Ed il fatto è che forse è vero. Non si può sperare di competere efficacemente nella vita senza una comoda fonte di comunicazione come il nostro telefono.

Sappiamo come questi strumenti stanno cambiando il nostro comportamento? Probabilmente, no. E forse sarebbe il caso di iniziare a studiarne gli effetti.

(Articolo tratto da technologyreview.com)

Leggi Tutto

Fonte Il Blog di Beppe Grillo

Commenti da Facebook
(Visited 9 times, 1 visits today)
Vai alla barra degli strumenti