UN’ANALISI MOLTO INTERESSANTE SUI DATI REALI
Ecco tutti i dati che smontano le panzane di Meloni, Salvini, Renzi etc etc
Le critiche al Reddito di cittadinanza provengono per lo più da gente che non ha idea di come funzioni o cosa faccia.
🎭“Il Reddito di cittadinanza disincentiva il lavoro”.
I dati dicono altro:
ottobre 2020, nonostante la pandemia, oltre 350 mila percettori del Rdc avevano firmato almeno un contratto di lavoro, quasi sempre precario: si tratta di quasi il 32% degli 1,1 milioni tenuti al Patto per il lavoro.
Gli altri, per vari motivi, non possono o non sono in grado di lavorare.
🎭“Preferiscono prendere 780 euro anziché accettare un contratto stagionale”.
In realtà la media è appena 548 euro al mese: si va dai 447 euro dei single ai 702 euro per le famiglie con quattro componenti.
Cifre del tutto incapaci di spingere i beneficiari a rifiutare offerte del lavoro, escluse le offerte indecenti, che però non mancano.
🎭“I navigator sono stati un fallimento e stanno rubando lo stipendio”.
Intanto sono le Regioni, tramite i propri Centri per l’impiego, ad avere in mano le politiche attive del lavoro e per questo hanno ottenuto 2 anni fa i fondi per assumere nei loro Centri ben 11.600 nuovi operatori: a oggi, dati aggiornati a marzo 2021, ne hanno assunti solo 1000.
🎭“Il Rdc aiuta evasori e mafiosi”.
L’ultima rilevazione dice che i beneficiari del Reddito sono 3 milioni e 71 mila.
Difficile pensare che siano tutti furbetti o mafiosi: questa convinzione (nonostante numeri esigui rispetto alla platea) deriva dal profluvio di notizie di cronaca sulle operazioni della Gdf che revoca il Rdc a gente che non ne ha diritto (ieri 2) e che paiono in realtà dimostrare che i controlli funzionano.
🎭“Nonostante il Reddito, la povertà aumenta”.
La platea coperta dal Rdc è di poco superiore alla metà dei 5,6 milioni di poveri conteggiati nel 2020 dall’Istat (peraltro non è detto che le due platee siano sovrapponibili).
Fino a marzo 2021 erano stati spesi quasi 13 miliardi di euro: nel primo anno di operatività, il 2019, il Reddito ha ottenuto un buon risultato: povertà diminuita del 9%, poveri assoluti passati da 5 milioni a 4,6 milioni. Poi c’è stato il Covid, che ne ha creati un altro milione, ma la stessa Istat ha segnalato che i numeri sarebbero stati assai peggiori senza i sussidi.
🎭“Il Rei (reddito di inclusione) funzionava meglio”.
Si trattava di un sussidio che: disponeva di finanziamenti scarsi (meno di 4 miliardi in due anni, non tutti usati); garantiva cifre molto basse (massimo 540 euro al mese per le famiglie numerose; 308 euro l’assegno medio); fu un flop perché in un anno e mezzo raggiunse 1,4 milioni di persone su una platea potenziale di 2,5 milioni.
🎭“Il Rdc penalizza il Nord e le famiglie numerose”.
Queste 2 critiche sono basate su dati di fatto e infatti non vengono mai citate dai “negazionisti” del Rdc.
Il Reddito, basandosi su parametri uguali in tutta Italia, penalizza infatti chi vive nelle zone più ricche e quindi ha un costo della vita più alto. Il contributo per l’affitto, poi, si ferma a 280 euro, pochi per chi vive nelle grandi città. Come se ne esce? Più fondi.
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Fonte Raffaele Erba Portavoce M5S Regione Lombardia on Facebook