Legge europea 2018

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L’artiolo 117, primo comma, della Costituzione prevede, tra l’altro, che il legislatore nazionale ottemperi ai vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario.
In ossequio a questa disposizione costituzionale, oltre che a principi consolidati precedentemente (in particolare, la tendenziale cessone di sovranità descritta nell’artilcolo 11 della Costituzione, così come interpretato dalla giurisprupenza della Corte costituzionale), vige un sistema normativo volto a garantire il raccordo tra l’Unione europea e l’ordinamento nazionale. Tale raccordo conosce due momenti: la fase cosiddetta ascendente e quella cosiddetta discendente.
Nella prima, gli Strati membri e le loro istituzioni concorrono con un’ampia gamma di procedure alla formazione nelle sedi europee delle determinazioni politiche e normative dell’Unione.
Nella seconda, una volta che atti normativi dell’Unione europea siano stati emanati, ciascuno Stato membro vi si adegua con disposizioni di recepimento o di adeguamento nel proprio ambito legislativo e regolamentare.
Il meccanismo con cui l’Italia – in fase discendente – recepisce e si adegua alla normativa europea è contemplato sul piano legislativo dalla legge n. 234 del 2012, la quale prevede due strumenti periodici: la legge d delegazone europea e la legge europea.
La legge di delegazione europea (articolo 30, comma 2, della legge n. 234) contiene deleghe legislative al Governo per il recepimento delle direttive comunitarie emanate nel periodo più recente e per l’adeguamento della normativa nazionale ai regolamenti comunitari emanati.
La legge europea, viceversa (articolo 30, comma 3, della legge n. 234) reca disposizioni modificative o abrogative di norme statali ritenute in contrasto con il diritto dell’Unione europea, sia che queste ultime siano già oggetto di procedura di infrazione ai sensi dell’articolo 258 TFUE sia che siano considerate foriere di tale procedura.
La legge europea 2018 (A.S. 822 e A.C. 1432) è stata già approvata dal Senato e, durante il suo esame presso la Commissione Politiche per l’Unione europea, ha subito alcune modifiche (A.C. 1432-A e v. dossier 1432-A).
La legge contiene disposizioni per eliminare contrasti con il diritto dell’UE in diversi settori, in particolare e per esempio, in tema di professioni (articoli 1 e 2), ex lettori di lingua straniera nelle università (articolo 3), di rimedio contro i ritardi nei pagamenti negli appalti (articolo 5) e contro i blocchi geografici ingiustificati per le transazioni elettroniche (articolo 6).
Vi sono altresì disposizioni in materia di:

giustizia, con riferimento a un accordo tra l’Unione Europea, l’Islanda e la Norvegia quali paesi terzi con riguardo al mandato d’arresto europeo (articolo 8);
trasporti, con riferimento alla disciplina degli esaminatori per la patente (articolo 9) e ai diritti aereoportuali (articolo 10);
fisco, con riferimento all’IVA sui trasporti (articolo 11) e alle obbligazioni doganali (articolo 12);
ambiente, con riferimento a norme che indicano il responsabile per la gestione in sicurezza dei rifiuti nucleari (articolo 18).

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Fonte Camera dei deputati – Attività parlamentare nella XVII Legislatura

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