Martedì 2 Aprile 2019 – 105ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 16:02

In apertura di seduta, hanno preso la parola sulla situazione in Venezuela i sen. Casini (Aut), Garavini (PD), La Russa (FdI), Craxi (FI).

L’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 925, inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell’ergastolo.

Il relatore, sen. Ostellari (L-SP), ha illustrato il testo che si compone di 5 articoli e prevede che non è ammesso il rito abbreviato per i delitti puniti con la pena dell’ergastolo. Se, a seguito di contestazioni del pubblico ministero, si procede per delitti puniti con l’ergastolo, il giudice revoca l’ordinanza con cui era stato disposto il giudizio abbreviato. Se, all’esito dell’udienza preliminare, l’imputazione rende ammissibile il giudizio abbreviato, l’imputato può chiederlo entro 15 giorni. Le disposizioni si applicano ai fatti commessi successivamente alla data di entrata in vigore. Il ddl – ha affermato il relatore – non incide sulle garanzie e sui diritti della difesa, la sua finalità è quella di evitare l’accesso a sconti di pena a chi si è macchiato di reati quali omicidio volontario aggravato, violenza aggravata, devastazione e strage, sequestro di persona.

Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Dal Mas, Fiammetta Modena, Aimi (FI); Pillon (L-SP); Grasso (Misto-LeU); Valeria Valente (PD); Pepe (M5S). FI e PD hanno espresso perplessità sul testo, segnalando i rischi di allungamento dei tempi del processo e di decorrenza dei termini. Secondo LeU, invece, il testo corregge una stortura: il rito abbreviato non può rispondere esclusivamente a intenti deflattivi e deve essere restituito alla sua finalità originaria.

In replica il Sottosegretario di Stato per la giustizia Morrone ha respinto l’accusa di populismo giudiziario: il provvedimento risponde a principi di giustizia e buon senso, destando sconcerto l’applicazione di sensibili riduzioni di pena per delitti che provocano grave allarme sociale.

Respinti gli emendamenti, hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Julia Unterberger (Aut), Grasso (Misto-LeU), Balboni (FdI), Emanuele Pellegrini (L-SP), Giarrusso (M5S). Il sen. Cucca (PD) ha annunciato voto contrario, il sen. Caliendo (FI) ha annunciato l’astensione.

L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 844, Disposizioni in materia di azione di classe, già approvato dalla Camera dei deputati.

I relatori, sen. Girotto (M5S) e Pepe (L-SP), hanno illustrato il provvedimento che trasferisce la disciplina dell’azione di classe dal codice di consumo al codice di procedura civile al fine di potenziarne la portata e l’ambito di applicazione soggettivo e oggettivo. La prima novità riguarda l’estensione generalizzata della legittimazione ad agire a tutti i soggetti che avanzino pretese risarcitorie rispetto a condotte lesive. La seconda novità riguarda l’ampliamento degli strumenti di tutela con l’introduzione dell’azione inibitoria collettiva. Il ddl, inoltre, prevede nuove modalità di adesione all’azione e introduce la disciplina degli accordi transattivi tra le parti.

Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Anna Rossomando (PD); Parli, Malan, Maria Alessandra Gallone, Caliendo (FI); Agnese Gallicchio (M5S). Pur ispirato a un giusto principio, il provvedimento, secondo FI, è privo di equilibrio, tende a essere punitivo nei confronti delle imprese e non contempla un’azione collettiva nei confronti della pubblica amministrazione. L’esame del ddl proseguirà domani.

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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