Martedì 21 Giugno 2022 – 443ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 09:32

A conclusione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022, l’Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione di maggioranza.

Il Presidente del Consiglio Draghi ha riferito sul prossimo Consiglio europeo che discuterà degli sviluppi della guerra in Ucraina e del sostegno a Kiev; delle ricadute umanitarie, economiche e securitarie del conflitto; degli aiuti alle famiglie colpite dalla crisi energetica; delle prospettive di allargamento dell’Unione e della Conferenza sul futuro dell’Europa. La strategia italiana si muove su due fronti: sostegno all’Ucraina, con un impegno sul versante della ricostruzione del Paese, e sanzioni contro la Russia, affinché si giunga a una pace concordata e dunque duratura. L’Italia – è stato ribadito anche nella visita a Kiev – sostiene l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione; non tutti gli Stati membri condividono questa posizione, ma la proposta della Commissione è incoraggiante. Il 3 giugno è stato adottato il sesto pacchetto di sanzioni, che ha compreso l’embargo del petrolio. Queste misure – ha detto il Presidente del Consiglio – sono efficaci: si stima che comportino un costo per l’economia russa pari all’8,5 per cento del Pil. I canali di dialogo rimangono comunque aperti, per una pace nei termini che sceglierà l’Ucraina. Il Consiglio europeo discuterà anche dell’allargamento dell’Unione nei Balcani occidentali (Albania e Macedonia del Nord) e il presidente francese Macron presenterà un progetto di unione politica. L’allargamento comporterà riflessioni sulle regole in politica estera, economica e sociale: è opportuno convocare una Conferenza intergovernativa e uno stimolo a riguardo è arrivato anche dalla Conferenza sul futuro dell’Europa. Il conflitto in Ucraina rischia di provocare una crisi umanitaria: tonnellate di grano sono bloccate nei porti e la produzione di cereali può calare del 40-50 per cento rispetto all’anno scorso; non vi è alternativa ad una risoluzione ONU per garantire lo sminamento dei porti e l’uscita in sicurezza delle navi. In Europa l’andamento del costo dell’energia è alla base dell’impennata inflazionistica: l’Italia propone l’imposizione di un tetto al prezzo del gas, a maggior ragione dopo che la Russia ha ridotto la fornitura di gas all’Europa.

Alla discussione hanno partecipato i sen. Casini (Aut), Renzi (IV-PSI), Monti (Misto), Ferrara, Airola, Marco Pellegrini (M5S), Rosa Silvana Abate, Bianca Laura Granato (CAL), Paola Nugnes (Misto), Alfieri, Marcucci (PD), Saccone, Gabriella Giammanco (FIBP-UDC), Fazzolari (FdI), Richetti (Misto), Romeo (L-SP). I sen. del M5S hanno posto l’accento sul rafforzamento delle iniziative politiche per il cessate il fuoco e per una composizione pacifica del conflitto, sul maggiore coinvolgimento del Parlamento nella definizione degli indirizzi nei consessi internazionali, con particolare riguardo all’invio di forniture militari, e sulle misure di sostegno alle piccole imprese e ai cittadini. Il sen. Romeo (L-SP) ha sottolineato che l’invio di materiale militare deve proseguire esclusivamente nell’ambito della legittima difesa del popolo ucraino; se la guerra si protrae, è necessario mettere in campo misure di salvaguardia del tessuto produttivo e del potere d’acquisto delle famiglie, anche con manovre di scostamento del bilancio. Secondo i sen. del Gruppo CAL in Ucraina è in corso una guerra per procura e la candidatura per l’ingresso nell’Unione europea va nella direzione opposta a quella della composizione del conflitto.

Il Governo ha accolto la proposta di risoluzione di maggioranza n. 5 e ha espresso parere contrario sulle proposte n. 1 del sen. Crucioli (CAL), n. 2 della sen. Fattori (Misto), n. 3 del sen. Paragone (Misto), n. 4 del sen. Ciriani (FdI) (v. allegato A del resoconto stenografico). Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole alla risoluzione di maggioranza i sen. Julia Unterberger (IV-PSI), Laura Garavini (IV-PSI), Loredana De Petris (Misto-Leu), la quale ha invitato il Presidente del Consiglio a non rassegnarsi alla prospettiva di un conflitto permanente, a spendersi per aprire un negoziato e a non tornare indietro rispetto agli obiettivi della transizione energetica; Simona Malpezzi (PD), Anna Maria Bernini (FIBP-UDC), che ha però deplorato la difficile gestazione della risoluzione di maggioranza; Candiani (L-SP) e Maria Domenica Castellone (M5S).

Hanno dichiarato voto contrario alla risoluzione di maggioranza, e favorevole alla propria proposta, il sen. Dessì (CAL), che ha accusato il Presidente del Consiglio di scarsa sensibilità politica e di grande sollecitudine rispetto agli interessi finanziari e militari. Il sen. Ciriani (FdI) ha posto l’accento sulle tensioni interne alla maggioranza e ha espresso stupore per il mancato accoglimento della risoluzione del Gruppo che propone la fissazione di un prezzo massimo per il gas, la costituzione di un fondo europeo per i paesi più colpiti dalla crisi energetica e di un fondo per la carestia nell’Africa del Nord. La sen. Fattori (Misto) ha descritto il conflitto in Ucraina come una guerra per procura alimentata; il sen. Paragone (Misto) ha posto l’accento sui profitti legati alla guerra e alla vendita di armi. Anche il sen. De Falco (Misto) ha dichiarato voto contrario al testo di maggioranza.

Questa mattina l’Assemblea ha avviato l’esame del ddl (2598), conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il testo del decreto-legge, sul quale il Governo ha preannunciato la questione di fiducia, è composto da 50 articoli, suddivisi in nove Capi, ed è stato esaminato in sede referente dalle Commissioni riunite affari costituzionali e istruzione. Il Capo (articoli 1-17) reca disposizioni in materia di pubblica amministrazione, università e ricerca; il Capo II (articoli 18-22) reca disposizioni in materia finanziaria e fiscale. Il Capo III (articoli 23-27) reca misure in materia di ambiente, fonti rinnovabili, efficienza energetica. Il Capo IV (articoli 28-32) riguarda la transizione digitale. Il Capo V (articoli 33-37) contiene misure in materia di infrastrutture, beni culturali, zone economiche speciali e zone logistiche semplificate. IlCapo VI (articoli 38-40) riguarda la materia del turismo, il Capo VII (articoli 41-43) lagiustizia. Il Capo VIII (articoli 44-47) reca diposizioni in materia di istruzione, il Capo IX disposizioni transitorie e finali.

I relatori, sen. Tatjana Rojc (Pd) e Cangini (FIBP-UDC), hanno sottolineato il lavoro svolto in Parlamento che, nonostante lo scarso tempo a disposizione e i limiti fissati dal MEF, ha svolto audizioni e ha migliorato il testo, anche con il contributo dell’opposizione. In particolare, in materia di istruzione e università, le Commissioni hanno trovato modalità alternative di finanziamento, al fine di salvaguardare le risorse per la scuola e la formazione, e hanno contemperato i diritti dei precari storici con quelli dei giovani neolaureati.

Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Paola Boldrini, Verducci (PD); Bianca Granato, Luisa Angrisani (CAL); Malan, De Bertoldi (FdI); Fiammetta Modena, Caliendo, Paola Binetti, Vitali (FIBP-UDC); Valeria Alessandrini, Pazzaglini, Maria Cristina Cantù, Antonella Faggi, Maria Saponara (L-SP); Elisa Pirro, Mautone, Quarto (M5S); Daniela Sbrollini (IV-PSI). Non sono mancati rilievi critici da parte di esponenti di tutti i Gruppi di maggioranza; dall’opposizione, il Gruppo CAL ha contestato alle radici un provvedimento ritenuto funzionale agli interessi delle oligarchie finanziarie.

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il calendario dei lavori fino al 30 giugno: il Governo ha preannunciato la fiducia sul decreto per l’attuazione del PNRR, l’emendamento interamente sostitutivo dovrebbe pervenire nella serata di domani; dopo l’esame della Commissione bilancio, avranno luogo le dichiarazioni e il voto finale. Domani mattina è prevista la seconda deliberazione del ddl costituzionale sullo sport, ove concluso in Commissione. La prossima settimana sono previsti il decreto-legge su elezioni amministrative e referendum, la relazione della Giunta su un conflitto di attribuzioni, il question time con i Ministri dell’interno e della giustizia.

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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