Martedì 26 Marzo 2019 – 102ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 12:01

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino al 3 maggio: l’esame del ddl su reddito di cittadinanza e pensioni inizierà domani mattina alle ore 9,30. Dal 2 al 4 aprile saranno esaminati i ddl sul giudizio abbreviato e la class action; la settimana dall’8 al 13 aprile sarà riservata ai lavori delle Commissioni; dal 16b al 19 aprile saranno esaminati, ove conclusi in Commissione, i ddl sulla videosorveglianza, sul salario minimo orario e il decreto-legge stabilità; gli argomenti non conclusi proseguiranno nella settimana dal 29 aprile al 3 maggio, mentre la settimana dal 23 al 27 aprile sarà dedicata alle Commissioni. Il calendario potrà essere integrato con il Documento di economia e finanza.

L’Assemblea ha discusso e respinto le proposte di questioni pregiudiziali riferite al ddl n. 1018-B (decreto-legge su reddito di cittadinanza e pensioni).

Il sen. Carbone (FI), nell’illustrare la questione pregiudiziale QP1, ha rilevato che il provvedimento è ampio, contiene disposizioni di natura ordinamentale e numerose norme attuative, indice della insussistenza del requisito di straordinarietà e urgenza; la norma sulla stabilizzazione del personale ANPAL contrasta con il principio costituzionale dell’accesso mediante concorso all’amministrazione pubblica; il reddito di cittadinanza rappresenta una misura assistenzialista, in contrasto con il dovere costituzionale di svolgere un’attività per concorrere al progresso della società, è finanziato in deficit, non risolve il problema della povertà ma la stabilizza; l’intervento sulle pensioni rischia di creare un ulteriore debito pensionistico.

Il sen. Laus (PD), nell’illustrare la pregiudiziale QP2, ha osservato che il reddito di cittadinanza è una misura ibrida e confusa, che sovrappone contrasto alla povertà e reinserimento lavorativo, si basa su politiche assistenziali e non favorirà la crescita dell’occupazione, penalizza le famiglie soprattutto se numerose e con bambini, premiando i nuclei di un solo componente; penalizza inoltre i disoccupati percettori di NASpI e, con una norma di dubbia costituzionalità, gli stranieri; enti locali e terzo settore sono privati del ruolo finora svolto; la pena prevista per dichiarazioni false è sproporzionata; quota cento non è una riforma strutturale ma una misura una tantum molto costosa che non risolve i problemi del lavoro usurante e della discontinuità contributiva.

Il sen. Errani (Misto-LeU) ha dichiarato contrarietà alle pregiudiziali: sebbene il decreto presenti limiti, un provvedimento contro la povertà è necessario. Hanno dichiarato voto favorevole la sen. Malpezzi (PD) e Floris (FI).

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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