Medico mette nello studio un manifesto per “guarire dall’omosessualità” …insomma, se sei omosessuale forse puoi “guarire”, se invece sei un coglione. NO. Non c’è proprio niente da fare…!

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Medico mette nello studio un manifesto per “guarire dall’omosessualità” …insomma, se sei omosessuale forse puoi “guarire”, se invece sei un coglione. NO. Non c’è proprio niente da fare…!

 

Medico mette nello studio un manifesto per “guarire” dall’omosessualità

Silvia Campese

Savona – «Luca era gay. Ma grazie a un percorso di conversione, su base religiosa e psicologica, si è riappropriato della sua mascolinità ed eterosessualità». È questo il contenuto di un manifesto di almeno un metro per due, affisso nello studio di un medico di famiglia di Savona, Fabio Vaccaro, 64 anni, in via Milano 6, che riporta il retrocopertina del volume di Luca Di Tolve, “Ero gay”. Accanto, una striscia posticcia di cartone giallo, su cui, con un pennarello rosso, è scritto a mano il nome e il numero di telefono della comunità terapeutica di Brescia, Lot, a cui rivolgersi per “guarire” dall’omosessualità.

Ma il cartellone non è passato inosservato all’associazione Arcigay Apertamente di Savona, che ha immediatamente segnalato la cosa all’Ordine dei medici savonese chiedendo un intervento urgente di rimozione ed eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti del medico. Ed è esplosa la polemica che potrebbe costare caro al dottore savonese, convinto che «omosessuali si diventa per dinamiche familiari ed è giusto porgere aiuto per sostenere queste persone a diventare uomini e donne».

Il consiglio dell’Ordine, che presto si riunirà per valutare il caso, potrebbe decidere di aprire una sorta di processo che, dopo avere audito il collega, potrebbe optare per l’applicazione di provvedimenti disciplinari, sino alla radiazione. «Precisiamo che l’Ordine non considera l’omosessualità come una malattia e che valuterà al più presto, con la massima serietà, il caso segnalato», ha precisato il presidente Luca Corti.

Un caso esploso subito dopo le festività natalizie, destinato a far discutere. Con massimo stupore del protagonista, il dottor Vaccaro, che si domanda come mai «Arcigay si senta offeso: il mio è uno studio medico. Come affiggo depliant per la cura dell’Alzheimer e del diabete, lo faccio anche per le terapie dedicate a chi soffre di disagio legato all’identità sessuale».

Secondo Vaccaro «l’omosessualità era inserita tra le patologie dall’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità. Poi, anche a fronte dell’attività delle lobby gay, rappresentate da personaggi dello spettacolo e del mondo della moda di potere, è stata depennata. Resta, però, l’obbligo di curare chi soffra per la condizione in cui si trova».

Secondo Vaccaro «la crisi della famiglia è tra l trampolini di lancio per l’omosessualità e il gay è destinato ad una insoddisfazione, con disagi psichici che vanno curati poiché creano dolore al soggetto». «Le terapie riparative, a cui si fa riferimento del manifesto, sono vergognose e dannose – il commento del presidente di Arcigay di Savona, Mirko Principato -. È aberrante, quanto vergognoso, che un medico faccia propaganda a queste realtà e, soprattutto, sostenga tali teorie all’interno di uno studio. Chiediamo all’Ordine di esprimersi e agire nel più breve tempo possibile».

Dall’associazione Lot di Brescia, il direttore, lo stesso Luca Di Tolve, ha precisato che «quello da lui indicato è un percorso di guarigione spirituale e psicologico, caratterizzato da preghiera, per ritrovare una identità maschile o femminile».

In giornata i consiglieri regionali del Pd Paita e De Vincenzi hanno chiesto l’intervento dell’assessore alla Sanità Sonia Viale «per fare chiarezza su questa brutta storia di discriminazione».

 

 

fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2018/01/12/ASO4hrWM-manifesto_presentato_polemica.shtml

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