Mercoledì 10 Luglio 2019 – 131ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 09:31

Il Presidente di turno La Russa ha reso comunicazioni, ai sensi dell’articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, in ordine ai disegni di legge nn. 1312, Deleghe in materia di spettacolo e per la modifica del codice dei beni culturali, e 1349, Delega al Governo per la semplificazione e la codificazione in materia di istruzione, università, alta formazione artistica musicale e coreutica e di ricerca (entrambi collegati alla manovra di finanza pubblica): i testi non contengono disposizioni estranee al proprio oggetto, come definito dalla legislazione vigente.

L’Assemblea ha quindi avviato l’esame del ddl costituzionale n. 214-515-805-B, Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari (approvato in prima deliberazione dal Senato; approvato senza modificazioni in prima deliberazione dalla Camera dei deputati).

Il relatore, sen Calderoli (L-SP-PSd’Az), ha ricordato che lo scorso 9 maggio la Camera dei deputati ha approvato in prima deliberazione il disegno di legge costituzionale in titolo, con il quale si rende concreta la prospettiva di una consistente riduzione del numero dei parlamentari. Non essendo state apportate modifiche al lavoro svolto in prima lettura al Senato, è ora possibile procedere in tempi rapidi alla seconda deliberazione richiesta dall’articolo 138 della Costituzione, che non prevede la possibilità di apportare modifiche, ma richiede una maggioranza qualificata per l’approvazione; è quindi opportuna una approfondita riflessione sulle ragioni alla base della riforma, prima di procedere alla decisione. La prevista riduzione del numero complessivo dei parlamentari a 600, di cui 400 deputati e 200 senatori, è certamente una soluzione ragionevole, in linea con quella adottata dalle altre democrazie occidentali che, senza intaccare il principio di una rappresentatività ampia, favorirà, da una parte, un miglioramento delle proposte decisionali delle Camere; dall’altra, un contenimento della spesa pubblica. Considerato che probabilmente nessuno intenderà proporre un referendum confermativo su una riforma così condivisa dall’opinione pubblica, il relatore ha quindi invitato l’Assemblea ad approvare definitivamente la revisione costituzionale più ricorrente nel dibattito pubblico.

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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