Mercoledì 15 Giugno 2022 – 440ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 15:35

L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl (2595) Deleghe al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura, già approvato dalla Camera dei deputati.

Il Capo I (articoli da 1 a 6) prevede una delega al Governo per la riforma ordinamentale della magistratura, da esercitare entro un anno dall’entrata in vigore della legge; la delega riguarda la riforma dei criteri di assegnazione degli incarichi direttivi e semidirettivi, la revisione del numero degli incarichi semidirettivi, la revisione dei criteri di accesso alle funzioni di legittimità, il procedimento di approvazione delle tabelle organizzative degli uffici giudicanti e il riordino della disciplina del collocamento in posizione di fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili. Il Capo II (articoli da 7 a 14) novella alcune disposizioni dell’ordinamento giudiziario. Il Capo III (articoli da 15 a 20) interviene con disposizioni puntuali e immediatamente precettive sulla disciplina dello statusdei magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, con particolare riferimento alla loro eleggibilità, all’assunzione di incarichi di governo e al loro ricollocamento al termine del mandato. Il Capo IV (articoli da 21 a 39) contiene disposizioni immediatamente precettive, con le quali si modifica la legge n. 195 del 1958, recante “Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della Magistratura”. Si tratta di un intervento che incide sulla composizione ed organizzazione, sulle attribuzioni e sul funzionamento del Consiglio superiore della magistratura, sul sistema elettorale per la nomina dei componenti togati, sul loro ricollocamento al termine del mandato. Il Capo V, recante la delega al Governo per il riassetto delle norme dell’ordinamento giudiziario militare, si compone del solo articolo 40, nel quale sono indicati i principi e i criteri direttivi cui il Governo deve conformarsi nell’esercizio della delega, da esercitarsi entro 2 anni dall’entrata in vigore della legge. Il Capo VI contiene, rispettivamente all’articolo 41 e all’articolo 42, le disposizioni finali e finanziarie. L’articolo 43 prevede che la legge entri in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il relatore, sen. Ostellari (L-SP), richiamando le parole del Presidente della Repubblica, ha ricordato che il CSM, immaginato dai costituenti come presidio di indipendenza e di autonomia dell’ordine giudiziario, è stato travolto da scandali che hanno scosso le fondamenta del sistema giustizia; esiste un deficit democratico nel rapporto fra poteri dello Stato e il Parlamento dovrebbe avere tempo e modo di intervenire per licenziare una buona riforma.

Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Dal Mas, Fiammetta Modena (FIBP), Pillon, Pepe, Urrarro, Emanuele Pellegrini (L-SP); Giarrusso (Misto); Marco Pellegrini (M5S); Silvana Abate (CAL); Cucca (IV-PSI); Balboni (FdI); Morra (Misto) e Mirabelli (PD). I senatori di opposizione hanno criticato il ddl che, secondo il sen. Balboni (FdI), non affronta i temi in discussione, dal correntismo alle cosiddette porte girevoli, e non restituisce credibilità alla magistratura; secondo la sen. Abate (CAL) il ddl non affronta il problema delle correnti politiche nel CSM, ma lega le mani ai giudici. Anche senatori di maggioranza appartenenti ai Gruppi L-SP, FIBP e IV-PSI, con diversi accenti, hanno espresso riserve sullo spessore del provvedimento, ritenendo necessarie misure ulteriori: un sistema di valutazione della professionalità più incisivo, criteri di incompatibilità più rigorosi, l’introduzione del sorteggio per la nomina dei componenti del CSM, la separazione delle funzioni inquirente e giudicante. I senatori di M5S, pur considerando il ddl un passo indietro rispetto alla proposta di riforma dell’ex Ministro della giustizia Bonafede, ne hanno evidenziato alcuni aspetti positivi.

Si è conclusa la votazione degli articoli, che sono stati approvati senza modifiche. In sede di espressione del parere sugli emendamenti, il relatore si è rimesso all’Assemblea, il Governo ha invece espresso parere contrario; su tutte le proposte di modifica il sen. Cucca (IV-PSI) ha annunciato l’astensione. Per l’emendamento 6.0.1 del sen. Urraro (L-SP) e altri, in materia di custodia cautelare, è stato chiesto e ammesso, ai sensi dell’articolo 113 del Regolamento del Senato, il voto segreto; hanno dichiarato voto contrario le sen. Valente (PD) e Unterberger (Aut), il sen. La Russa (FdI) ha dichiarato la non partecipazione al voto, ritenendo necessario approfondire il tema. L’esame proseguirà nella seduta di domani.

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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