Mercoledì 23 Gennaio 2019 – 82ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 09:32

Il Ministro della giustizia Bonafede ha esposto la relazione sull’amministrazione della giustizia. Dopo aver ricordato che il contratto di Governo prevede l’impegno a riportare il cittadino al centro del sistema giudiziario, il Ministro ha dato conto dei primi risultati ottenuti sul versante amministrativo, che costituiscono il fondamento di una riforma condivisa e partecipata da tutti gli operatori del diritto. La legge di bilancio ha stanziato per la giustizia più di otto miliardi con un incremento, rispetto all’anno precedente, di 324 milioni. Le politiche di reclutamento sono già state implementate e nel corso dell’anno saranno banditi nuovi concorsi per magistrati e personale amministrativo, saranno riviste le piante organiche e sarà resa più efficiente la distribuzione delle sedi. Premesso che la professionalità della magistratura e dell’avvocatura italiana è molto elevata, ed è dunque paradossale che il sistema giudiziario risulti costoso, lento, inadeguato, il Ministro ha introdotto un nuovo sistema di valutazione delle performances e ha dato impulso all’attività dell’ispettorato, che non deve limitarsi al controllo di regolarità ma estendersi all’efficienza del processo decisionale. Il processo di digitalizzazione ha registrato progressi e la riforma della geografia giudiziaria è oggetto di un attento monitoraggio, volto a superare le scoperture nei luoghi periferici e più bisognosi di presidi giudiziari. E’ stato avviato un censimento degli immobili per trovare soluzioni adeguate ai problemi dell’edilizia giudiziaria: a questo proposito il Ministro ha ricordato i tempi brevissimi nei quali è stata trovata una sede al Tribunale di Bari. Sul versante degli interventi normativi, ha ricordato la normativa sulla crisi di impresa e insolvenza, che ha innovato il diritto fallimentare; le norme di contrasto alla corruzione (daspo per i corrotti, agente sotto copertura e speciali tecniche investigative, aumenti delle pene), la riforma della prescrizione (nel 2017 i processi prescritti sono aumentati a 125.551), il decreto semplificazioni, il cosiddetto codice rosso per i reati di violenza familiare. Rispetto al processo civile, il Ministro ha sottolineato che la riduzione del contenzioso non deve essere ottenuta con la rinuncia dei cittadini alla domanda di giustizia. Occorre quindi una riforma che garantisca l’accesso e la semplificazione, attraverso un intervento sulle impugnazioni e una destrutturazione del processo, che dovrebbe configurarsi “a fisarmonica” in base alla complessità del procedimento e alle esigenze della difesa. Quanto ai temi della certezza della pena e della dignità del detenuto, il Ministro ha richiamato le misure per la polizia penitenziaria e l’edilizia penitenziaria, contenute nel decreto sicurezza, e l’arresto di Cesare Battisti.

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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