Mercoledì 26 Giugno 2019 – 126ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 16:05

L’Assemblea ha avviato la discussione del ddl n. 1354, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi , approvato dalla Camera dei deputati.

Il decreto-legge contiene misure fiscali per la crescita economica (Capo I), norme per il rilancio degli investimenti privati (Capo II), disposizioni per la tutela del made in Italy (Capo III) e ulteriori interventi per la crescita (Capo IV). Con riferimento alle misure di natura fiscale, il provvedimento contiene disposizioni quali la reintroduzione del superammortamento; la progressiva riduzione dell’aliquota IRES; diverse misure di stimolo per il mercato immobiliare; agevolazioni in favore dei lavoratori rimpatriati e dei docenti ricercatori che rientrano in Italia, nonché l’estensione del regime agevolativo per i pensionati esteri che trasferiscono la loro residenza nel Mezzogiorno; misure per la rigenerazione urbana e per l’edilizia in genere; misure di stimolo al rimpiego di imballaggi riutilizzabili o prodotti da riciclo e da riuso; la fatturazione elettronica per i rapporti commerciali con San Marino; un credito d’imposta per la partecipazione a fiere di settore, anche nazionali; semplificazioni per gli immobili concessi in comodato d’uso e in materia di controlli formali delle dichiarazioni dei redditi; l’esenzione dal pagamento della TASI per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita. Tra gli interventi in materia di imprese, il testo contiene norme di semplificazione per la gestione del Fondo di garanzia per le PMI; l’introduzione del cosiddetto Fondo salva-opere; la proroga del bonus aggregazione; misure di contrasto all’evasione nel settore turistico-ricettivo; il rifinanziamento di 100 milioni di euro per l’anno 2019 del Fondo di garanzia per la prima casa e l’utilizzo delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione per 300 milioni di euro nel triennio 2019-2021, per favorire lo sviluppo di grandi investimenti delle imprese insediate nelle Zone Economiche Speciali (ZES); l’ampliamento della platea delle imprese beneficiarie dei finanziamenti agevolati erogati a valere sul Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti; numerose modifiche alla disciplina della cartolarizzazione dei crediti. In tema di enti locali e territoriali si interviene in materia di facoltà assunzionali delle Regioni a statuto ordinario e dei Comuni con la finalità di accrescere le facoltà assunzionali degli enti che presentino un rapporto virtuoso fra spese complessive per il personale ed entrate riferite ai primi tre titoli del rendiconto; una nuova disciplina per l’estinzione delle posizioni debitorie di Roma Capitale e di altri Comuni capoluogo delle città metropolitane; misure di semplificazione e rimodulazione della disciplina dei piani di riequilibrio finanziario pluriennale degli enti in dissesto. In materia bancaria, si è prorogato al 31 dicembre 2020 il termine per l’attuazione della riforma delle banche popolari ed è stata modificata la disciplina del Fondo indennizzo risparmiatori (FIR); si è introdotta infine un’ulteriore agevolazione fiscale per gli investimenti in fondi di investimento europei a lungo termine (ELTIF) e la proroga della concessione della garanzia dello Stato sulle nuove passività emesse da Banca Carige e sui finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d’Italia al medesimo istituto.

Dopo aver respinto le pregiudiziali di costituzionalità, presentate rispettivamente da FI-BP, PD e LeU, il Presidente della 6a Commissione, sen. Bagnai (L-SP), nel riferire sui lavori delle Commissione riunite 6a e 10a, ha evidenziato il clima di lealtà e collaborazione nel quale è avvenuta la discussione del provvedimento: diversi sono stati gli ordini del giorno accolti dall’Esecutivo. Tuttavia, la mole del testo e il numero elevato, benché congruo, degli emendamenti presentati non hanno consentito di esaurirne l’esame. Si è quindi svolta la discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Manca, Comincini, Assuntela Messina, Ferrazzi, Nencini, Margiotta, Stefano, Grimani, D’Alfonso (PD), Perosino, Galliani, Licia Ronzulli, Maria Virginia Tiraboschi, Donatella Conzatti (FI-BP), Elisa Pirro, Lanzi, Fenu (M5S), Urso, Zaffini, Daniela Santanché (FdI), Saviane (L-SP), Martelli e De Bonis (Misto). Le opposizioni hanno lamentato la mancanza di una visione organica che affronti i nodi reali e un nuovo piano industriale capace di rispondere alle esigenze delle nuove generazioni. Secondo il PD il dl contiene misure bandiera,l’unica crescita reale è l’aumento delle tasse per le famiglie e le imprese: gli interventi a sostegno di Alitalia sono destinati a gravare sulle tasche dei cittadini e le risorse stanziate per il salvataggio di Roma Capitale e di altri comuni in dissesto finanziario sono sottratte dal Fondo per Industria 4.0. Pur esprimendo apprezzamento per le norme a favore delle imprese, FI-BP ha criticato l’insufficienza di interventi realmente incisivi: diverse disposizioni entreranno a regime non prima di quattro anni. Per FdI sarebbe stato opportuno inserire disposizioni volte a consentire il riacquisto del debito ceduto a terzi da parte del debitore allo scopo di limitare il rischio di ricorso all’usura. Secondo il Gruppo Misto, la trasformazione dell’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in SpA sarà il presupposto per la privatizzazione del sistema di adduzione, quindi delle fonti e delle sorgenti, al Sud.

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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