Micciché autorizza il ritorno di Cuffaro all’Ars: un ceffone in faccia a tutti i siciliani onesti

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di MoVimento 5 Stelle Sicilia

Che la Sicilia, con il duo Musumeci – Micciché, sarebbe ripiombata nel peggiore dei passati l’avevamo – ahi noi – ampiamente pronosticato; ma non avevamo onestamente immaginato che saremmo arrivati così in basso. La notizia che Micciché, in veste di Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, abbia autorizzato la presenza di Totò Cuffaro ad un convegno all’Ars è vergognosa. È un ceffone in faccia a tutti i siciliani onesti. Una porcata assoluta che sa pure di beffa: non solo viene srotolato il tappeto rosso davanti ad un condannato per fatti di mafia, ma lo si fa pure nella sala dedicata a Piersanti Mattarella, l’ex Presidente della Regione, ucciso brutalmente dalla mafia il 6 gennaio del 1980.

La mafia vive di simbologie
. Portare un ex detenuto, condannato per aver tradito lo stato rivelando indagini a mafiosi, nella sala di chi la mafia l’ha combattuta rimettendoci la vita, significa nel linguaggio mafioso che la mafia è più forte dello Stato e che può sbeffeggiare le più importanti Istituzioni.
Ma evidentemente questo Micciché non lo ha capito, come forse non lo ha capito nemmeno il Presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava che invece di indignarsi accondiscende e liquida la questione con la solita filosofia politica che non infastidisce nessuno. No caro Fava non funziona così. Troppo comodo. La politica, quella vera, deve avere la forza e il coraggio di condannare apertamente e con forza chi tradisce la fiducia dei siciliani. Cuffaro ha tradito la fiducia dei siciliani, favorendo il più grande nemico della Sicilia, e per questo non deve più mettere piedi all’Ars.
E Musumeci, che ha chiamato il suo partito Diventerà Bellissima per omaggiare Borsellino, di queste porcate cosa pensa? Anche lui ritiene che sia giusto accogliere Cuffaro all’Ars?
O lascerà, come al solito, che sia il silenzio a rispondere al posto suo?

Ps. Micciché, rimbrottato dal nostro Giancarlo Cancelleri, risponde che Cuffaro ha tutto il diritto di parlare e che “costui rappresenta un pezzo importante di recente storia siciliana”. Tra tutti gli aggettivi che potrebbero adeguatamente definire l’esperienza presidenziale di Cuffaro, Miccichè utilizza quello forse più inappropriato, e lo fa caricandolo quasi di positività: lo definisce “importante”. Come se dovessimo quasi ringraziarlo (il Cuffaro) per avere umiliato, con la sua condanna definitiva, la Sicilia e i Siciliani tutti. Perché ricordiamolo, Totò Cuffaro è stato condannato per fatti di mafia; mica per aver rubato banane.

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Fonte Il Blog delle stelle

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