Oggi, come lo scorso 18 marzo, il mio grido di dolore. Ogni giorno contiamo le vittime, volti conosciuti, parenti, vicini di ca…

Tempo di lettura: < 1 minuti

Oggi, come lo scorso 18 marzo, il mio grido di dolore.
Ogni giorno contiamo le vittime, volti conosciuti, parenti, vicini di casa.

Il ricordo di quell’immagine, della mia Bergamo, spacca il cuore, come se non fosse già abbastanza martoriato.

Quei camion militari incolonnati pieni di bare, di persone morte sole, lontano dai propri cari, che non hanno potuto avere neppure un ultimo saluto dignitoso, merita rispetto profondo.

I miei conterranei hanno senso della misura, dignità e compostezza nel dolore e io mi voglio stringere a loro, ai loro cari e alle persone che stanno per compiere il loro ultimo viaggio terreno.

(Feed generated with FetchRSS)

Leggi Tutto

Fonte Dario Violi on Facebook

Commenti da Facebook
(Visited 5 times, 1 visits today)
Vai alla barra degli strumenti