Oggi attesa la direzione del Pd, che in un primo momento era stata pensata per valutare un eventuale accordo di governo con il M5S, e vagliare l’ipotesi di aprire un tavolo di discussione con Di Maio. Ma Renzi ha fatto sapere di non essere disposto a dialogare: “Qualcuno dei nostri amici e compagni di partito ha chiesto al Pd di allearsi con il M5s per un nuovo bipolarismo centrosinistra-centrodestra. A me sembra un errore. Chi ci ha votato, lo ha fatto sulla base di una proposta radicalmente alternativa al M5S”. E ieri il renziano Lorenzo Guerini ha diffuso un documento di mediazione, sottoscritto da molti esponenti dem: il punto principale è tenere unito il partito, evitando una “conta” tra gli iscritti. La linea si può riassumere in un “No al Governo Di Maio o Salvini, e no alle polemiche”. Le evidenti spaccature nel Pd sono emerse anche dal Senzadime.it, che ha suddiviso i membri del partito in pro e contro alleanza con il M5S. E sul segretario reggente Martina sono ora in molti a chiedere che si voti la fiducia, come atto “indispensabile” per ridare autorevolezza al Pd in vista di un terzo giro di consultazioni, che potrebbe essere richiesto domani da Mattarella.
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Fonte Politica italiana – Fanpage
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