Perché il governo italiano spaventa gli euroburocrati

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di Luigi Di Maio

È bastato parlare di provvedimenti a favore del popolo italiano – reddito di cittadinanza, superamento della Fornero, aumento delle pensioni minime – che i burocrati europei spalleggiati dai vecchi partiti italiani si sono subito messi in assetto di guerra, tutti insieme a soffiare sul fuoco dello spread. Voglio ripeterlo ancora una volta: noi non abbiamo nessuna intenzione di non rispettare le regole europee come invece hanno fatto altri Paesi e senza che nessuno fiatasse, ma siamo un Paese sovrano.

Se i cittadini ci mandano al governo per fare quello che i politici di prima non hanno mai avuto il coraggio di fare, noi lo facciamo. Stiamo parlando non di soldi buttati per salvare i banchieri, per opere inutili mai finite o per le pensioni d’oro. Sono soldi che utilizzeremo per investimenti: precisamente sarà il più grande piano di investimenti mai fatto! Aiutiamo le imprese abbassando le tasse, aiutiamo i più poveri e i disoccupati con il Reddito di cittadinanza e il potenziamento dei centri per l’impiego in modo da avviarli o reinserirli al lavoro, aiutiamo i pensionati aumentando le pensioni minime. Queste misure faranno crescere finalmente l’Italia, per anni impantanata sugli interessi di pochi prenditori e politici compiacenti. I nostri provvedimenti popolari fanno paura perché dimostreremo per la prima volta che si può fare un governo diverso da quelli del passato che toglievano ai cittadini e davano alle banche. Questo governo finalmente dà e restituisce al popolo. E questo esempio ovviamente spaventa tutti i governi europei

I colpi bassi che arrivano dalla UE all’Italia per far aumentare artificiosamente lo spread (grazie moscovici, grazie Juncker) non sono motivati da un ragionamento economico sul DEF, ma da meri interessi politici, perché il nostro governo non viene digerito dai partiti che sono oggi maggioranza in Parlamento e in Commissione Europea. Ma, e vorrei che se lo appuntassero, tra pochi mesi ci saranno le elezioni europee.

Ma con voi vorrei farmi una domanda: come mai tutti si sentono in diritto di fare la morale a noi, che abbiamo stabilito un rapporto deficit/Pil al 2,4% ma non a Paesi che hanno un rapporto deficit Pil al 2,8%? Ancora ricordo quando alcuni giornalisti stranieri chiedevano a Juncker della Francia, che ha sforato il rapporto deficit/PIL per circa nove anni di fila, e lui rispondeva: “ma la Francia è la Francia!” Per non parlare delle continue violazioni dell’export tedesco che da anni e anni viola le regole comuni europee. Anche in quel caso dalla Commissione solo silenzio.
Juncker non è adatto a svolgere il ruolo di presidente della Commissione Europea, ormai è evidente.

Gli italiani non hanno nessuna intenzione di rinunciare alla qualità della loro vita, al rispetto del loro voto e di tutto ciò che hanno chiesto il 4 marzo. Il deficit sarà in linea con quello degli ultimi anni e tutto ciò che abbiamo in mente risponde solo a due principi: giustizia sociale e crescita. E noi non abbiamo nessuna intenzione di non rispettare le regole del patto di stabilità e crescita. Anzi la crescita della ricchezza italiana farà bene a tutta l’Unione Europea e non voglio credere che ci sia qualche stato che preferisca un’Italia debole sulla nostra pelle e a discapito di tutta l’Europa. Semplicemente come hanno fatto molti altri Paesi prima di noi, anche noi possiamo avere uno scostamento temporaneo per risolvere un problema sociale grave e urgente.
La bilancia commerciale dell’Italia è in attivo di circa cinquanta miliardi di Euro all’anno, ma continuiamo a pagare gli interessi sul debito lasciati dai folli Governi del passato. Per questi interessi sul debito non possiamo pensare di soffocare per sempre: anche perché abbiamo visto che non funziona. Hanno cercato di convincerci per anni che l’unica soluzione era soffrire e stringere i denti, ma tutto il mondo ha visto che non ha funzionato. La chiave per invertire la rotta sono gli investimenti! Ripeto: un piano di investimenti mai visto prima! Siamo perfettamente consapevoli del fatto che il nostro debito deve restare sostenibile, di sicuro non aumenterà inutilmente di 200 miliardi come è successo già con il PD che oggi ci fa la morale.

La Manovra del Popolo deve essere analizzata dal punto di vista economico, e non usata politicamente contro l’unico governo che sta lavorando per i cittadini italiani e non per l’élite europea. Basta speculazioni sul nostro Paese!

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Fonte Il Blog delle stelle

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