Perché il tempo pieno fa bene alla scuola italiana

Tempo di lettura: 2 minuti

di Luigi Di Maio

Voglio darvi una buona notizia da condividere il più possibile: grazie ai nostri parlamentari della Commissione Istruzione della Camera (tra cui il presidente Luigi Gallo, tutto il gruppo della commissione, compresa la capogruppo Alessandra Carbonaro) è stato approvato un emendamento alla Legge di Bilancio molto importante per la scuola e per i nostri figli.

È un emendamento che dice che d’ora in poi, in tutte le scuole elementari italiane (la scuola primaria) ci sarà il tempo pieno. Significa che i bambini potranno stare più tempo a scuola, potranno avere un percorso di istruzione più lungo, che gli consenta di stare più con gli insegnanti e di approfondire ancora di più le materie, e allo stesso tempo permetterà i genitori che lavorano tutto il giorno di sapere che anche il pomeriggio il loro figlio o la loro figlia starà a scuola con gli insegnanti, avrà un percorso formativo ancora più ricco. Questo gli consentirà anche di gestire l’altra metà della giornata, che molto spesso è una meta della giornata in cui si pagano baby-sitter, oppure si lasciano i figli dai nonni, insomma si trova sempre un modo per riuscire a mettere insieme famiglia e lavoro, ma è un modo sempre più difficile.

Il tempo pieno a scuola è prima di tutto una misura che arricchisce i programmi di formazione e istruzione. È una misura di welfare sociale ed è una misura importante per gli insegnanti, perché si sbloccano 2.000 nuovi posti di lavoro nella scuola e di questi circa il 30% sarà in mobilità. Ovvero quella parte di insegnanti che per colpa della Buona Scuola sono stati “deportati” al nord con un algoritmo che non abbiamo mai capito, e che adesso, per esempio, potranno tornare verso il sud. Ma non perché il tempo pieno ci sia soltanto al nord, ma perché molte scuole del sud non hanno il tempo pieno, come diverse scuole del nord, e gli effetti della Buona Scuola sugli insegnanti (li abbiamo visti negli ultimi anni) sono stati quelli di “deportare” verso nord molti insegnanti che al sud non trovavano cattedre.

Poi ci sono molti insegnanti precari al sud, che hanno scelto di non aderire alla follia di quell’algoritmo
e anche per quelli ci sarà la gran parte dei posti che diventano stabili grazie al tempo pieno. Insomma, un grande successo che non so se ve lo racconteranno, non so se girerà per l’importanza che ha, ma sappiate che siamo al lavoro per aiutare i nostri figli ad avere un’istruzione migliore, per aiutare i genitori che lavorano dalla mattina alla sera e anche per aiutare gli insegnanti che non meritavano una buona scuola, e un pezzo alla volta la stiamo smantellando.

Un grazie ai nostri parlamentari, al lavoro che hanno fatto in Commissione e un grazie a tutti voi che ci sostenete sempre.

Leggi e commenta il post su www.beppegrillo.it

Leggi Tutto

Fonte Il Blog delle stelle

Powered by WPeMatico

Commenti da Facebook
(Visited 29 times, 1 visits today)
Vai alla barra degli strumenti