Piantare alberi nel deserto: Premio Nobel Alternativo a Tony Rinaudo

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Un metodo di rigenerazione agricola naturale in Niger, gestito dall’agronomo australiano Tony Rinaudo, ha ricevuto il premio Right Livelihood Award, il “Premio Nobel alternativo”, come la più grande trasformazione ambientale positiva in tutta l’Africa.

Dopo più di 35 anni di lavoro in Asia e in Africa, l’agronomo e lavoratore ONG World Vision, Tony Rinaudo, riceverà il Premio Nobel Alternativo a Stoccolma, domani 23 novembre 2018.

Un premio, dei 4 dati ogni anno, che  riconosce gli individui e le organizzazioni che offrono visioni coraggiose e soluzioni alle principali cause dei più importanti problemi del pianeta, per la difesa dei diritti umani, lo sviluppo dell’agricoltura, della scienza e della tecnologia.

Ma in cosa consiste il metodo di rigenerazione naturale di Rinaudo?

La visita in Niger nel 1983 effettuata dall’agronomo australiano servì per affrontare il dilemma della piantagione di alberi in quel territorio, alberi che venivano piantati dalla comunità internazionale e che non sopravvivevano alla siccità, oltre all’handicap della necessità costante del legno come combustibile, riparo e vendite per la popolazione locale.

Rinaudo insegnò agli agricoltori i benefici del metodo Farmer Managed Natural Regeneration (noto come FMNR),  un metodo semplice, economico e veloce che ha avuto un impatto molto significativo su milioni di persone.  Sui terreni agricoli, gli alberi selezionati vengono tagliati e potati per massimizzare la crescita, promuovendo al contempo condizioni ottimali di crescita per le colture annuali. Quando gli alberi FMNR sono integrati nelle colture e nei pascoli, vi è un aumento delle rese delle colture, della fertilità del suolo e della materia organica, dell’umidità del suolo e del foraggio. C’è anche una diminuzione dei danni causati dal vento e dal calore e dall’erosione del suolo.
Grazie a questo metodo, dal 1980 200 milioni di alberi sono cresciuti su 5 milioni di ettari di terreni agricoli, producendo 500.000 tonnellate di cereali all’anno.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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