PIL e contro PIL

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di Beppe Grillo – Io voglio andare verso quell’orizzonte lì. Voglio capire se c’è un altro modo di pensare il mondo che non delle piccole ridicole ideuzze di contrasto, destra, sinistra o centro. Allora è finita la storia, come diceva quel giapponese, è tutto finito.

Allora dobbiamo rassegnarci così: che l’1%, 60 famiglie al mondo detengono la ricchezza di 3 miliardi e mezzo di persone. Dobbiamo rassegnarci a questo: a fare parametri con il Pil, prodotto interno lordo? Se togliessimo questo Pil alle argomentazioni degli economisti, professori di cattedra, non saprebbero di che cosa parlare. Il Pil dello 0,1, del Pil, il valore, la ricchezza misurata al Pil. E’ finita. Il Pil era la ricchezza del 1600, della terra, dell’agricoltura. Lo decantava Pretty, no? Poi è arrivato uno e ha detto, non è più l’agricoltura, sono i salari di chi ci lavora la vera ricchezza. Poi è arrivato il sette/ottocento, è arrivato il carbone, le ferrovie, è arrivato il motore a carbone, il vapore, e allora la ricchezza erano le miniere di carbone, il trasporto di carbone.

Poi sono arrivate le guerre e poi è arrivata la crisi del ’30, la crisi dove chiamarono questo bielorusso, professore di Harward, Kuznets, ne parlavo 15 anni fa. E’ uno che non ha mai detto le cose che dicono adesso, sulla cosa che ha inventato, che ci ha preso anche il premio nobel. Aveva un senso in tempo di , per capire quale poteva essere la disponibilità economico e finanziaria per sopperire ad una guerra che sarebbe durata anni. Allora, in cifre di carrarmati, armamenti, cannoni, bombe, aveva un senso, quindi l’ecologia, la natura, non contava nulla.

Io mi ricordo Prodi che 15 anni fa in televisione faceva delle bellissime conferenze, e spiegava questi concetti; io lo chiamai e dissi, ma scusi professore, ma se abbiamo un incidente in macchina e si sfascia la macchina, il Pil va su o va giù? E la risposta fu, eh questi comici, che deviano sempre nella comicità delle cose molto più importanti. Il fatto sta lì, nel Pil c’è compreso l’incidente, il terremoto, un palazzo che va giù. Per far salire il Pil dovremmo far esplodere fabbriche, condomini, andrebbe tutto su. Lo tsunami è una meraviglia. Allora, che cosa rappresenta? Ne ’68 Kennedy lo disse: non c’è nulla nel Pil cui valga la pena vivere. Il Pil va su se c’è un incidente, se c’è un tumore, se muoio; i marmista lavorano, fantastico, le tombe, i falegnami, le aziende farmaceutiche, il Pil va su con la mia morte. Se invece sposo la mia colf e non le do più lo stipendio il Pil va giù.

Wikipedia,la più grande enciclopedia del mondo, meravigliosa, che non tratta soldi, ma tratta tempo, ha messo in crisi l’enciclopedia britannica, quindi il Pil è sceso, con una delle più grandi invenzioni dell’umanità.

E noi ci basiamo ancora sullo 0,1, 0,2, è andato su, quando nel Pil ci abbiamo messo la ‘ndrangheta, la mafia, il lavoro in nero, le puttane, c’è di tutto. La Danimarca voleva metterci, forse era una cosa da fare, la Danimarca era l’unica nazione che voleva mettere dentro il Pil il latte materno; perché non è conteggiato il latte materno? Non sarà un bene assoluto il latte materno? Hanno fatto un conteggio negli Stati Uniti , sono 110miliardi di dollari il latte materno.

Allora, sono concetti che non hanno più senso. Kuznets, l’inventore del Pil ha detto, guardate che non ha senso, non si può dire ricchezza, la felicità, di una nazione in base al reddito nazionale, è assurdo; un individuo è un individuo pieno di sue cose, non è solo la produttività, solo il mercato, quello che produce, un individuo è un insieme di cose, è un esploratore, è un creativo, è uno che può giocare, un individuo a sé, ha qualcosa di meraviglioso, che non ridotto a qualcosa che deve produrre nel Pil. E lo stesso Kuznets disse che il Pil…avete frainteso, non ho mai detto queste cose su questa cosa che ho creato io, di cui ho preso anche il Nobel. Del Pil non dovrebbero essere conteggiati la pubblicità, lo ha detto lui, la finanza, gli armamenti,

Allora bisogna ragionare in un altro modo, l’Isee, l’indice della felicità, ma anche l’indice della felicità, cosa? Te lo immagini una nazione tutti felici, come va? Benissimo! Come va cosa? Il motore è l’incazzamento. Se le donne non si fossero incazzate non ci sarebbe stato neanche il voto per le donne.

Siamo in questo momento con una grande potenza, di grandi idee innovatrici. Allora, è possibile che tutta questa economia, causa che l’1% della popolazione, i 60 uomini più ricchi del mondo abbiano una ricchezza di 3 miliardi e mezzo di individui. E’ questo? Ci ha portato a questo? Allora, bisogna ragionare e guardare il mare, cosa c’è oltre, cosa c’è oltre…?

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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