Questo voto è una grande vittoria per tutti i lavoratori perché vengono fissati nero su bianco i tre criteri chiave per determinare l’adeguatezza e l’equità dei salari: il salario minimo dovrà essere al di sopra del 50% del salario medio e del 60% del salario mediano lordo nazionale, ed essere al di sopra di una ‘soglia di dignità’ calcolata in base al potere d’acquisto dei salari, tenendo conto di un paniere di beni e servizi a prezzi reali, comprensivi di IVA e imposte.
Ogni Stato Membro dovrà garantire che almeno l’80% dei lavoratori sia coperto dalla contrattazione collettiva e nessuno Stato europeo potrà chiamarsi fuori dalla sua applicazione e dovrà presentare un piano biennale che verrà monitorato anche dal Parlamento Europeo.
Per il Movimento 5 Stelle questa è una grande vittoria: abbiamo contribuito con i nostri emendamenti al rafforzamento di questa direttiva, rendendola uno straordinario strumento di lotta alla povertà lavorativa, di contrasto ai contratti pirata e di argine contro i vergognosi fenomeni del dumping sociale e delle delocalizzazioni che alimentano la concorrenza sleale nel mercato interno.
Resta a questo punto un solo un ultimo importante passo: l’approvazione in Plenaria del testo fissata per metà dicembre.
Daniela Rondinelli
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Fonte MoVimento 5 Stelle Europa on Facebook