Recovery Plan e Superbonus. Da FILLEA e Legambiente una proposta al Governo

Tempo di lettura: 5 minuti

110% e riqualificazione del patrimonio edilizio: le riforme nel Recovery Plan per accelerare la decarbonizzazione e ridurre le disuguaglianze.

E’ senza dubbio il più importante intervento nel settore da diversi decenni, anche per la sua “visione” integrale della riqualificazione: il super bonus del 110% con il Recovery Plan viene prorogato fino al 2023, confermandosi elemento centrale delle politiche nazionali per l’efficienza energetica, la riqualificazione degli edifici e l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Per Fillea e Legambiente – tra i primi a sostenere l’introduzione del 110%, qualificarlo ed estenderlo – occorre però superare alcuni limiti e problemi emersi nella attuazione dei provvedimenti, come spiegano in una nota comune Alessandro Genovesi, segretario generale degli edili Cgil, ed Edoardo Zanchini, Vicepresidente nazionale Legambiente “occorre che il super bonus sia un’occasione vera per ridurre consumi energetici, emissioni e al contempo le disuguaglianze sociali, rendendolo uno strumento di facile utilizzo soprattutto da parte delle fasce di popolazione più povere e disagiate, per alimentare un circuito virtuoso che aiuti a qualificare il mercato e a sostenere il futuro green delle costruzioni, per alimentare buona occupazione, stabile, di qualità, altamente professionalizzata.”

Quali dunque i limiti e le criticità riscontrati fino ad oggi nell’applicazione dell’incentivo? E quali potrebbero essere gli interventi per superarli? A queste domande tentano di rispondere Fillea e Legambiente, lanciando al Governo Draghi la loro proposta dal titolo” #Un Superbonus veramente per tutti. 110% e riqualificazione del patrimonio edilizio: le riforme nel Recovery Plan per accelerare la decarbonizzazione e ridurre le disuguaglianze”.

4 PROBLEMI

Quali i problemi e le criticità riscontrati fino ad oggi nell’applicazione dell’incentivo? Innanzitutto, spiegano Genovesi e Zanchini “la difficoltà di realizzare gli interventi previsti dal superbonus in moltissimi edifici, perché l’accesso agli incentivi è previsto solo per edifici per i quali possa essere attestata una conformità amministrativa che diventa difficile trovare persino in situazioni nelle quali sono stati realizzati interventi minori, interni agli edifici e che non riguardano le parti strutturali. Il secondo problema riguarda il miglioramento delle prestazioni degli edifici perché, come ha messo in evidenza la Commissione Europea, il provvedimento non garantisce che a beneficiarne siano interventi che riducono in modo rilevante i consumi energetici e quindi le emissioni di gas serra. Il terzo problema riguarda gli strumenti finanziari connessi alla cessione del credito, di fatto resa più facile per i ceti medi e i ceti più ricchi e non per le fasce popolari che, prive di capacità di risparmio, faticano ad anticipare parti delle somme. Il quarto problema riguarda la potenziale capacità di offerta del sistema delle imprese, sia di costruzione che di fornitura dei materiali. In particolare vi è una carenza di figure tecniche e di operai specializzati. Inoltre i nuovi cantieri, le nuove modalità organizzative, i nuovi materiali pongono temi inediti anche in relazione alla salute e sicurezza delle maestranze.”

4 SOLUZIONI

Semplificazione intelligente, proroga e revisione del superbonus, credito agevolato formazione professionale, ecco le soluzioni proposte da Fillea e Legambiente:

Semplificazione
Si devono facilitare gli interventi di riqualificazione che intervengono su facciate e tetti degli edifici
per ridurre i consumi energetici
semplificando la loro attuazione, perchè nel 2021 non ha senso continuare a intervenire con deroghe legate a incentivi, ma piuttosto chiarire che tutti gli interventi che migliorano le prestazioni energetiche degli edifici sono i benvenuti. I Comuni dovrebbero approvare le linee guida architettoniche-paesaggistiche e degli interventi tipo al fine di garantire comunque omogeneità e coerenza degli interventi, in alternativa alle attuali verifiche di conformità e di approvazione per le aree non centrale. Per i centri storici occorre rivedere i passaggi autorizzativi per la realizzazione di impianti solari sui tetti e definire altresì regole chiare e criteri per la tutela di ambiti di particolare pregio e indirizzi ulteriori per l’integrazione nei tetti, viste anche le tecnologie in evoluzione che riguardano la trasparenza dei pannelli e i coppi solari.
Inoltre gli interventi di isolamento con la realizzazione di cappotti termici senza modifica delle facciate e delle coperture vanno compresi nella manutenzione ordinari. Gli interventi di isolamento termico con modifica delle facciate e delle coperture, e di disposizione di finestre e aperture che non modificano le parti strutturali degli edifici vanno compresi tra gli interventi di manutenzione straordinaria e non pagano oneri né contributi di costruzione. Tali interventi vanno consentiti in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici e delle distanze di cui al Dm 1444/1968, nel rispetto delle norme del codice civile e della normativa antincendi. Vanno escluse le aree e gli immobili di cui agli artt. 10 e 142 del Dlgs 42 del 2004 salvo espressa autorizzazione della competente Sovrintendenza. Infine per tutti gli interventi di riqualificazione energetica si dovrà applicare per le decisioni quanto previsto dall’articolo 26, comma 2 della Legge 10/1991, attraverso la maggioranza semplice delle quote millesimali rappresentate dagli intervenuti in assemblea.
Proroga
La seconda proposta di Fillea e Legambiente è prorogare il superbonus al 31 dicembre 2025, semplificando l’accesso – ad esempio allargando l’accesso agli incentivi per edifici esistenti non provvisti di impianti fissi (a vantaggio degli incapienti e degli interventi in centro storico o nei complessi di case popolari, in particolare al sud, dove il riscaldamento è spesso erogato attraverso apparecchi mobili) – e definendo la platea degli interventi, ad esempio per la riduzione delle prestazioni almeno del 50% o per raggiungere la Classe A, per interventi coordinati di riqualificazione energetica ed adeguamento antisismico, per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Credito
Fillea e Legambiente propongono la costituzione di un Fondo di garanzia presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze per il credito a tasso agevolato alle famiglie e le imprese che realizzano gli interventi, così come è stato già fatto in tutti i Paesi europei che stanno realizzando significativi interventi di miglioramento del patrimonio edilizio. Con questo Fondo si permetterebbe alle famiglie a basso reddito di accedere al credito direttamente presso sportelli bancari e uffici postali, con prestito spalmato su 10 anni, anche senza cessione del credito oppure di accedere al prestito per la parte di spesa non coperta dalla cessione.
Formazione
Da Fillea e Legambiente la proposta di riconvertire ogni anno almeno 20-30 mila operai ed impiegati già presenti nel settore e far accedere al mercato 10-15 mila giovani tecnici (apprendisti specializzati, neo diplomati, laureati, diplomati ITS): tutto questo per garantire al green building le professionalità adeguate. Le proposte riguardano sia gli Istituti tecnici e professionali, con l’inserimento di profili specifici, sia le scuole edili, cioè gli organismi bilaterali territoriali, partecipate da sindacati e imprese, sia la formazione professionale regionale, aggiornandola ai temi del green building e dell’efficienza energetica.

Un superbonus veramente per tutti, scarica il documento 

L’articolo Recovery Plan e Superbonus. Da FILLEA e Legambiente una proposta al Governo proviene da Legambiente.

Leggi Tutto

Fonte Legambiente

Commenti da Facebook
(Visited 7 times, 1 visits today)
Vai alla barra degli strumenti