Riscaldamento globale: l’industria dei combustibili fossili resta a guardare

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di Mylles Allen – L’industria dei combustibili fossili sa come smettere di causare il riscaldamento globale. Ma sta aspettando che qualcun altro paghi e nessuno le sta imponendo di farlo.

Sono uno degli autori del rapporto IPCC 2018 sui 1,5 gradi Centigradi. Dopo la pubblicazione del rapporto ho tenuto molte conferenze inclusa una ad un meeting di giovani ingegneri di una delle principali compagnie di gas e petrolio del mondo. Alla fine della conferenza, mi hanno posto la domanda inevitabile: “Lei personalmente crede che esista qualche possibilità per noi di limitare il riscaldamento globale di 1,5 gradi?” 

Il rapporto IPCC non è un’opinione personale, così ho ribaltato la domanda dicendo: “Se Lei dovesse interamente decarbonizzare il suo prodotto, cioè stoccare in maniera sicura e permanente una tonnellata di anidride carbonica per ogni tonnellata generata dal petrolio e dal gas che vende, entro il 2050, ovvero l’obiettivo, sarebbe in grado di farlo?” “Si applicherebbero a tutti le stesse regole?” qualcuno ha chiesto, facendo riferimento alla concorrenza. Ho detto: “Probabilmente sì.” I dirigenti tenevano lo sguardo basso, non volevano rispondere alla domanda. Ma i giovani ingegneri scrollando le spalle hanno detto: “Sì, saremmo in grado, naturalmente.” 

Voglio parlarvi di ciò che quei giovani ingegneri sanno fare: decarbonizzare i combustibili fossili. Non decarbonizzare l’economia, o addirittura decarbonizzare la loro stessa compagnia, ma decarbonizzare gli stessi combustibili. Questo è importante perché risulta essere fondamentale per fermare il riscaldamento globale. Ad un livello globale, il cambiamento climatico appare molto semplice. Per fermare il riscaldamento globale dobbiamo smettere di scaricare CO2 nell’atmosfera. Poiché circa l’85% dell’anidride carbonica che emettiamo deriva dai combustibili fossili e dalle industrie, dobbiamo evitare che i combustibili fossili causino un ulteriore riscaldamento globale. Come possiamo fare?

In realtà esistono solo 2 opzioni. La prima opzione è bandire i combustibili fossili, il che significa zero assoluto. Nessuno avrebbe il permesso di estrarre, vendere o usare i combustibili fossili da nessuna parte nel mondo, pena una pesante multa. Se vi sembra improbabile, è perché in effetti lo è. E anche se fosse possibile un divieto globale, abbiamo noi, paesi ricchi nel 2020, il diritto di dire ai cittadini delle economie povere ed emergenti nel 2060 di non toccare i loro combustibili fossili?

Alcuni sostengono che se lavorassimo abbastanza duramente, potremmo far scendere il costo delle energie rinnovabili tanto da non aver bisogno di vietare i combustibili fossili, perché la gente smetterebbe di usarli di sua iniziativa. Questo modo di pensare è pericolosamente ottimistico. Per prima cosa, i costi delle energie rinnovabili potrebbero non abbassarsi così in fretta. Ricordiamo, l’energia nucleare doveva essere a bassissimo costo negli anni ’70, ma cosa ancora più importante, non abbiamo idea di quanto i prezzi dei combustibili fossili potrebbero scendere in risposta a tale concorrenza. Esistono così tanti utilizzi del carbone fossile, dal carburante dell’aviazione alla produzione del cemento, non è sufficiente che le alternative prive di CO2 prevalgano sulle più grandi. Per evitare che i combustibili fossili aumentino il riscaldamento globale, le alternative prive di CO2 devono prevalere su tutto.

L’unica vera alternativa per evitare che i combustibili fossili causino riscaldamento, è quella di decarbonizzarli. Può sembrare strano: decarbonizzare i combustibili fossili. Significa che una tonnellata di anidride carbonica deve essere stoccata in modo sicuro e permanente per ogni tonnellata generata dall’uso continuo dei combustibili fossili. I consumatori non possono farlo, quindi la responsabilità deve ricadere sulle compagnie che producono e vendono gli stessi combustibili fossili. I loro ingegneri sanno come farlo, lo sanno da decenni.

L’opzione più semplice è catturare l’anidride carbonica nel momento in cui viene generata dalla ciminiera di una centrale elettrica, o altoforno, o raffineria. Si purifica, si comprime, e si inietta di nuovo sottoterra. Se si inietta in profondità e nelle giuste formazioni rocciose, rimane lì proprio come gli idrocarburi da cui proveniva. Per fermare l’ulteriore riscaldamento globale, lo stoccaggio permanente deve essere di almeno decine di migliaia di anni, ecco perché provare a rimediare alle emissioni di CO2 piantando alberi può aiutare, ma si tratta solo di una soluzione temporanea.

In alcuni casi come per il carburante per gli aerei, non possiamo catturare l’anidride carbonica alla fonte quindi dobbiamo ricatturarla, riprenderla dall’atmosfera. Si può fare, alcune compagnie già lo fanno, ma costa di più. Questo spiega l’unica vera ragione per cui ricatturare e smaltire in modo sicuro l’anidride carbonica non sia già una pratica standard. Il costo. È infinitamente più economico scaricare l’anidride carbonica nell’atmosfera piuttosto che catturarla e stoccarla in maniera sicura di nuovo sottoterra.

Ma c’è una buona notizia: non abbiamo bisogno di smaltire immediatamente il 100% della CO2 che generiamo bruciando i combustibili fossili. Gli economisti parlano di percorsi economicamente vantaggiosi sarebbe a dire, modi di raggiungere un risultato senza far ricadere in maniera ingiusta il costo alla generazione successiva. Un modo conveniente che ci permette di decarbonizzare i combustibili fossili, di catturare al 100% la CO2 e stoccarla entro il 2050, che significa zero assoluto, ci porta da una cattura del 10% di CO2 entro il 2030, al 50% entro il 2040, fino al 100% nel 2050.

Contestualizzando, oggi noi catturiamo e stocchiamo meno dello 0,1%. Non fraintendetemi, decarbonizzare i combustibili fossili non sarà facile. Significherà costruire un’industria di cattura e stoccaggio di CO2 comparabile in dimensioni a quella attuale del petrolio e del gas. Le uniche entità al mondo ad avere le capacità ingegneristiche e un sacco di soldi per farlo, sono proprio le compagnie che producono i combustibili fossili. Noi possiamo aiutare riducendo l’uso del carbone fossile in modo da dar loro tempo per decarbonizzarlo ma devono comunque procedere a farlo.

Aggiungere il costo dello smaltimento della CO2 renderà i prodotti basati sui combustibili fossili più cari e la necessità di stoccare il 10% di CO2 entro il 2030, potrebbe far salire di qualche centesimo il prezzo al litro del petrolio. Ma, diversamente da una tassa, quel denaro sarà speso per la risoluzione del problema. Di sicuro i consumatori reagiranno, magari passando alle macchine elettriche per esempio, ma non sarà necessario che venga loro imposto di farlo. E cosa importantissima, se i Paesi in via di sviluppo accettassero di usare i combustibili fossili che sono stati progressivamente decarbonizzati in questo modo, non sarebbe più necessario fissare dei limiti sulla quantità assoluta del loro consumo, cosa che temono possa frenare la loro crescita.

Da un paio di anni, sempre più persone stanno parlando dell’importanza dello stoccaggio dell’anidride carbonica. Ma ne parlano ancora come se dovesse essere finanziata dalla filantropia o dalle agevolazioni fiscali. Ma perché le fondazioni o i contribuenti dovrebbero pagare per ripulire un’industria che è ancora redditizia? No. Possiamo decarbonizzare i combustibili fossili, e se decarbonizziamo i combustibili fossili tenendo al contempo sotto controllo aspetti come la deforestazione, fermeremo il riscaldamento globale. Se non lo facciamo, falliremo. È molto semplice. Ma qualcosa dovrà muoversi perché questo accada.

Quindi come potete contribuire? Dipende da che persone siete. Se lavorate o investite nell’industria dei combustibili fossili, non voltate le spalle al problema vendendo le attività relative a combustibili fossili a qualcun altro a cui importa meno di voi. Questo problema è vostro. Dovete risolverlo. Decarbonizzare le vostre finanze non aiuta nessuno a parte la vostra coscienza. Dovete decarbonizzare il prodotto.

Se siete in politica o nella pubblica amministrazione, domandatevi: “In che modo contribuisce a decarbonizzare i combustibili fossili? Come aiuta ad aumentare la percentuale di anidride carbonica generata dai combustibili fossili che viene stoccata in modo sicuro e permanente?” Se non contribuisce, forse aiuta soltanto a rallentare il riscaldamento globale il che è utile, ma a meno che voi non crediate in quel divieto, la vostra legge non lo fermerà.

Infine, se siete degli ambientalisti, forse l’idea che l’industria dei combustibili fossili svolga un ruolo così centrale nella risoluzione del problema climatico, la troverete inquietante. “Quei serbatoi di anidride carbonica avranno fuoriuscite?” Vi preoccuperete. “Qualche industria imbroglierà?” Nei prossimi decenni forse ci saranno fuoriuscite, e probabilmente imbrogli, ma quelle perdite e quegli imbrogli renderanno la decarbonizzazione dei combustibili fossili più difficile, ma non la renderanno opzionale.

Il riscaldamento globale non aspetterà che l’industria dei combustibili fossili muoia. Fare in modo che muoia, significa sgravarla dal peso della risoluzione del suo problema. In questi tempi di divisione, dobbiamo cercare aiuto e magari anche amici in posti improbabili. È il momento di chiedere all’industria dei combustibili fossili di aiutarci a risolvere il problema che il loro prodotto ha creato. I loro ingegneri sanno come fare, noi abbiamo solo bisogno che i dirigenti sollevino lo sguardo da terra.

Tedx Translated by TED Translators Admin
Reviewed by Silvia Allone

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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